Zurlo accende la spia: «Festa del lavoro a Crotone? Nulla da festeggiare»
Il rappresentante del gruppo territoriale del M5s: «Occorre nuovo corso che ponga fine al saccheggio del nostro futuro da parte di Eni e dello Stato»

CROTONE «Il primo maggio Festa del lavoro, noi qui a Crotone non abbiamo nulla da festeggiare. Il nostro territorio non si è ancora ripreso dalla crisi industriale degli anni '90 del secolo scorso e non è riuscito ad avviare nessun solido progetto di sviluppo sostenibile per dare un futuro stabile di benessere alla nostra comunità». È il pensiero di Francesco Zurlo, rappresentante del gruppo territoriale del M5s a Crotone.
«Dobbiamo registrare piuttosto – sostiene Zurlo – l’incessante emigrazione dei nostri giovani che per trovare lavoro sono costretti a lasciare Crotone e trasferirsi in luoghi lontani in Italia ed all’estero. Un vero e proprio spopolamento e perdita delle nostre migliori risorse umane, un fallimento di tutte le classi dirigenti locali che si sono succedute negli ultimi decenni alla guida della città. Intanto continua imperterrito il saccheggio del territorio, la bonifica che tarda a venire con i veleni ormai entrati nel ciclo alimentare e nel sangue dei residenti pieni di metalli pesanti che minacciano la nostra salute, inquinamento persistente da parte di iniziative ad alto impatto ambientale come biomasse, rigassificatori e discariche di rifiuti, nessuna ipotesi all’orizzonte di sviluppo alternativo e moderno».
«Eppure le basi per un nuovo sviluppo sostenibile – sollecita Zurlo – ci sarebbero tutte. Infatti il territorio di Crotone è ricco di una storia culturale millenaria, la piana del marchesato ha un’agricoltura fertile e di qualità, le bellezze naturali sono straordinarie, la nostra posizione geopolitica nel mediterraneo ed al centro della Calabria è ottimale».
Avremmo bisogno di una classe dirigente capace e lungimirante, coraggiosa ed istruita, che purtroppo non abbiamo
«Noi riteniamo che bisogna imboccare con determinazione – suggerisce Zurlo – un nuovo corso, che ponga fine al saccheggio del nostro futuro opponendosi con radicalità a qualsiasi progetto inquinante, che pretenda dallo Stato e da Eni un giusto risarcimento che faccia di Crotone un esempio ed un laboratorio di sviluppo sostenibile, collegato all’istruzione ed alla nuova cultura alla base della nuova economia».
«Anche la cultura industriale – conclude Zurlo – che Crotone ha avuto in passato è un patrimonio che non può essere disperso bensì riconvertito, in un progetto di rinascita economica ed ecologica, sociale e culturale, che porti lavoro stabile e buono per il futuro delle nuove generazioni. Questo è l’augurio che facciamo alla nostra comunità».