Petilia, autodemolizione abusiva in una Zps: sequestrati oltre 200 veicoli
Padre e figlio denunciati dai carabinieri per gestione illecita di rifiuti. Arpacal preleverà campioni di terreno per stabilire l’eventuale inquinamento prodotto
PETILIA POLICASTRO I carabinieri del Comando compagnia di Petilia Policastro, nell'ambito dell'azione di contrasto ai reati ambientali e a tutela del territorio, coordinati dal procuratore della Repubblica di Crotone, Domenico Guarascio, hanno smantellato un'autodemolizione abusiva e denunciato i gestori per una serie di violazioni.
Grazie alla collaborazione dei militari dell’8° Nucleo carabinieri elicotteri di Vibo Valentia è stato possibile individuare la zona interessata ed è stata così condotta una mirata operazione con l'ausilio anche dei colleghi del Nucleo carabinieri forestali, presso un autodemolitore abusivo realizzato nelle campagne di Petilia Policastro.
Durante un controllo, è emerso che l'attività era priva delle necessarie autorizzazioni sia per la demolizione dei veicoli che per la vendita di pezzi di ricambio usati. I circa 150 veicoli erano dislocati a abbandonati in maniera incontrollata in un uliveto
Ulteriori 50 carcasse erano accatastate nei pressi di un capannone adibito a officina. Nell’area di circa 6.000 metri quadri classificata Zps, era presente ulteriore materiale ferroso di vario, centinaia di batterie, decine di scaldabagni, 100 metri cubi circa di pneumatici, pezzi di carrozzeria e meccanici di vario genere, il tutto abbandonato in maniera incontrollata.
Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro, comprendendo la struttura, le attrezzature di lavoro e i rifiuti presenti. Padre e figlio, denunciati per gestione illecita di rifiuti, sono ora sotto indagine per le ulteriori ed eventuali violazioni che emergeranno.
Sono in corso infatti ulteriori accertamenti per verificare la provenienza dei veicoli e il rispetto delle norme in materia edilizia. Verrà effettuato inoltre, unitamente a personale Arpacal, prelievo di campioni di terreno per stabilire l’eventuale inquinamento prodotto dall’attività illecita, nel sottosuolo e nelle falde acquifere.