Papanice senza acqua nell'indifferenza di Congesi, sindaco e amministrazione
CROTONE Colpisce soprattutto l’indifferenza del sindaco, dell’amministrazione comunale e del Congesi. È caduto nel vuoto il grido d’allarme e la protesta civile messa in campo dai cittadini di Papanice per l’emergenza idrica.
A Papanice da settimane ormai viene sistematicamente interrotta l’erogazione dell’acqua e nessuno degli amministratori ha detto una parola. Non ha parlato nemmeno il sindaco Vincenzo Voce che, di solito, utilizza tutti i mezzi a sua disposizione per fare conoscere il suo pensiero. Evidentemente condivide la scelta di penalizzare solo gli abitanti di Papanice.
Sull’emergenza idrica, che si sta facendo pagare esclusivamente ai cittadini del paese-quartiere, è calato un silenzio tombale nonostante il disagio aumenti con il passare dei giorni. Il messaggio di questo silenzio è chiaro: a nessuno importa di Papanice e dei disagi che i suoi abitanti sono costretti a sopportare.
Non importa a nessuno del fatto che, a dovere subire i danni, siano soprattutto anziani, bambini e diversamente abili. L’unica voce che, sinora, si è levata è quella del Comitato della difesa del cittadino di Papanice. È stato contattato un legale (studio Vallone)per intraprendere un’adeguata azione legale e si è anche deciso di decurtare le somme che saranno chieste con la prossima bollettazione. Anche queste iniziative non hanno prodotto alcun risultato.
Tutti preferiscono fare finta di niente. Non c’è stato reazione da parte di nessuno, anzi, quasi a voler sfidare la rabbia dei cittadini, l’erogazione dell’acqua ha subito una significativa riduzione rispetto ai primi giorni. La nuova strategia spesso si consuma senza che sia dato avviso preventivo ai cittadini, come di solito avviene quando si prevede di interrompere l’erogazione.
Non ci sono stati avvisi nemmeno postumi. Si è inteso colpire in silenzio. Il metodo preferito da chi pensa di essere il padrone e considera gli altri sudditi da sottomettere. I cittadini stanchi di questa situazione assurda, hanno deciso di chiedere un incontro con sua eccellenza il prefetto. Se anche questo incontro non dovesse dare alcun risultato saranno messi in campo altre azioni.
Il silenzio incomprensibile delle istituzioni non farà fare passi indietro. Il disagio è troppo grande e non si può accettare che chi ha in mano le redini del comando lo faccia pagare solo ad una parte della popolazione. Questo dicono i rappresentanti del Comitato.
Intanto, una richiesta di incontro è stata inoltrata quest'oggi al prefetto di Crotone per il problema attraverso il presidente del Comitato per la difesa del diritto del cittadino di Papanice, Pantaleone Paglia.
«Si chiede al prefetto della città di Crotone Franca Ferraro - è scritto nell'istanza -, di accogliere la richiesta di convocazione di una delegazione del comitato, in quanto la situazione che si sta venendo a creare nella comunità Papanicese è diventata insostenibile. Premettiamo che siamo solo ai primi giorni di caldo, premettiamo che la popolazione presente non aumentata di numero, giustifichiamo ogni tipo d'intervento sulla rete idrica, ma non è più tollerabile lo scempio che si sta perpetrando a nome e sulle spalle dei cittadini Papanicesi. La carenza d'acqua che si sta verificando allo stato e senza giustificazioni, se non quelle raccontate e arrampicate sugli specchi da chi si trova a rispondere al telefono. Eccellenza, ancora più assurdo è il paradosso, l'acqua manca sistematicamente solo a Papanice, dove purtroppo la gente indigente non a un cd serbatoio di accumulo, dove le spese per la corrente elettrica aumenta anche per l'uso continuo dell'autoclave, disagi e ancora disagi, che vanno a toccare quelle famiglie con presenza di anziani, bambini e persone con Handicap. Ciò che le chiediamo è quello di ascoltare, per poter instaurare un dialogo volto a trovare una soluzione che possa alleviare il disagio di una grossa fetta di popolazione che vive nel quartiere/paese di Papanice».