Meno Guardie mediche e piu' ambulanze: la ''ricetta'' del commissario Brambilla
CROTONE «Il sistema locale delle postazioni di Continuità assistenziale per rispondere ai bisogni di tutti deve essere efficiente». Il commissario dell'Asp di Crotone, Antonio Brambilla, risponde alle recenti osservazioni, soprattutto quelle fatte dall'Assemblea dei sindaci che, nel corso della settimana, hanno bocciato il Piano dei fabbisogni per le prestazioni assistenziali e il nuovo schema dell’offerta sul territorio aziendale.
«La proposta che abbiamo presentato ai sindaci - specifica Brambilla -, dopo aver fatto un’attenta valutazione delle attività svolte dalle singole postazioni, prevede un numero significativamente più ampio di postazioni di quella appena precedente (24 postazioni verso 14)».
«Sono stati analizzati - assicura Brambilla - attentamente i tempi di percorrenza e la viabilità, il fatto che alcune postazioni non potevano essere adeguatamente coperte per mancanza di personale. Abbiamo anche verificato la necessità di riqualificazione dei locali di alcune postazioni per adeguarne la sicurezza, interventi che abbiamo già programmato».
«Occorre poi chiarire bene - precisa il commissario - la differenza tra le postazioni di continuità assistenziale (ex guardia medica) con i servizi di emergenza urgenza. Mentre i primi sono in sostituzione del servizio dei medici di famiglia nelle ore notturne e festive (prestazioni quindi non urgenti), i secondi sono rivolti a problematiche urgenti e non differibili».
«La proposta - spiega Brambilla - aveva ridefinito alcune delle prime postazioni che per varie ragioni non erano efficienti e non ha naturalmente toccato i servizi di emergenza urgenza che, anzi da qualche settimana sono stati rafforzati con nuove ambulanze, e garantiranno a regime una maggiore tempestività di intervento sulle situazioni urgenti».
«La proposta - conclude Brambilla -, a differenza della rete di continuità assistenziale attuale, rispetta la normativa nazionale e regionale e sarà nuovamente approfondita con i sindaci della provincia».