Asp Crotone, arriva il «sì» dei sindaci all'Atto aziendale di Calamai
Diventerà operativo solo dopo l’approvazione della Regione: mancano i pareri del Collegio di direzione e dei sindacati. Approvato emendamento per l'hub di Crotone

CROTONE La Conferenza dei sindaci della provincia di Crotone ha espresso parere favorevole alla proposta di Atto aziendale presentato dal commissario dell’Asp, Monica Calamai. Al documento, che diventerà operativo solo dopo l’approvazione da parte della Regione Calabria, mancano, però, due passaggi fondamentali e cioè l’acquisizione del parere del Collegio di direzione, composto da tutti i capidipartimento dell’Azienda sanitaria, e quello dei sindacati.
Secondo quanto è stato possibile apprendere, Calamai avrebbe saltato il confronto con il Collegio di direzione per acquisire un parere ritenuto indispensabile per il prosieguo del procedimento e il confronto con i sindacati di categoria. Se così fosse il documento portato al giudizio della Conferenza dei sindaci potrebbe avere un valore prettamente elettorale.
Servirebbe a veicolare un messaggio elettorale e basta, alla luce anche del fatto che non si capisce ancora se il presidente dimissionario della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, possa mantenere la carica di commissario della sanità regionale, incarico che gli è stato conferito dal governo di Giorgia Meloni. Magari Occhiuto non utilizzerà la postazione per fare proseliti elettorali ma, in teoria, nessuno può escludere che possa farlo.

I sindaci hanno approvato un Atto aziendale che non è stato diffuso e se dovesse essere quello circolate nei giorni scorsi, scomparirebbero due figure introdotte dal documento presentato da Antonio Brambilla, commissario dell’Asp di Crotone prima di Calamai. Mancherebbe il direttore di dipartimento ospedaliero e il direttore del dipartimento, due figure professionali di cui non si è mai capita l’importanza.
Fonti sindacali di categorie dicono di non potere esprimere giudizi sulla proposta fatta da Calamai, ma temono che nel documento possano esserci nascosti tagli e modifiche che potrebbero ulteriormente ridurre la qualità e la quantità di sanità che verrà erogata all’utenza. Oggi, quindi, la Conferenza dei sindaci ha approvato la proposta di Calamai pur avendo un potere consultivo e non deliberativo.
Il potere deliberativo spetta alla Regione, anche se i sindaci potrebbero avanzare emendamenti. Cosa che è stata fatta nel corso della riunione di oggi. Non si tratta di un emendamento all’Atto aziendale, ma la proposta di trasformare l’ospedale di Crotone da Spoke ad Hub. La richiesta è stata elaborata dal Comitato di rappresentanza (i cinque sindaci che rappresentano il governo della Conferenza dei sindaci) che ha dato mandato a Lucio Giordano, medico e sindaco di Santa Severina, di leggere un documento che proponeva appunto la trasformazione dell’ospedale di Crotone.
Un ospedale che territorialmente dovrebbe garantire le prestazioni a tutta la fascia ionica cosentina, e al territorio della provincia di Crotone. Sulla proposta tutti i sindaci sono stati d’accordo, ma su come procedere il sindaco di Scandale, Antonio Barberio, ha chiesto un distinguo e precisamente di non votare la proposta insieme all’Atto aziendale.
Secondo Barberio la distinzione, tra il parere all’atto aziendale e il documento che proponeva la realizzazione dell’ospedale Hub, avrebbe rafforzato la richiesta sull’istituzione del nuovo ospedale. Contro la proposta di distinguere il voto di Barberio si sono espressi il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e di Cirò Marina, Sergio Ferrari.
Il primo cittadino di Scandale è stato l’unico a votare contro. Questo voto unico potrebbe essere visto come un escamotage per non fare bocciare l’atto aziendale. Barberio, infatti, ha denunciato che non c’è nessuna differenza tra l’Atto aziendale che era stato proposto da Brambilla, molto contestato, e quello di Calamai. È la prima volta che i sindaci non sono stati critici e non hanno chiesto garanzie sulla sanità territoriale.