Asp Crotone, Brambilla nomina il ''suo'' addetto stampa: professionisti locali ignorati
CROTONE Viviamo in un territorio che viene escluso e mortificato anche quando si deve scegliere un addetto stampasottopagato. Se avessimo scommesso su come sarebbe andata a finire laselezione per la scelta dell'addetto stampa da parte dell'Azienda sanitaria provinciale di Crotone, ovviamente seguendo l'istinto e non i fatti, avremmo vinto la scommessa.
A vincere la selezione è stata una candidata della provincia di Cosenza. Sicuramente la vincitrice del bando possedeva i requisiti, ma c'erano anche giornalisti del nostro territorio che avrebbe meritato quell'incarico.
Tra le candidature nostrane c'era addirittura una giornalista professionista, l'unica tra i partecipanti a vantare l'iscrizione a questo albo. Esaminando le carte ci si imbatte anche nel fatto che la nostra brava giornalista professionista è stata l'unica a citare le referenze, così come era richiesto. La non citazione delle referenze avrebbe potuto far scattare l'esclusione considerato che il bando prevedeva di allegarle alla domanda.
È “una quisquiglia”, avrebbe commentato il grande comico napoletano Totò. La prescelta aveva comunque i titoli e, rispetto ad alcuni, ha dichiarato anche di avere competenze informatiche (Eipass).
Non sappiamo, e poco importa ormai, quanto abbia pesato nella scelta il fatto che la vincitrice del bando è conosciuta in ambienti della Regione Calabria per avere già realizzato esperienze giornalistiche.
L'unica cosa che ti lascia l'amaro in bocca in tante esperienze che riguardano i settori e gli enti pubblici (ovviamene non mi riferisco specificamente al bando dell'Asp pitagorica) è rappresentata dal fatto che i concorrenti della provincia di Crotone vengono spesso sacrificati sull'altare della patria per favorire candidati che arrivano dalle province politicamente più rappresentative.
Mi sia consentita un'ultima annotazione riguardante le voci che sono state valutate per la scelta dell'addetto stampa dell'Asp. Tra le voci era anche prevista la valutazione delle “pubblicazioni edite”. L'Asp insomma ha immaginato che tra i concorrenti ci sarebbero stati anche giornalisti che potevano vantare pubblicazioni di libri.
Come è possibile immaginare che un giornalista che, nel suo curriculum, possa vantare pubblicazioni di libri sia disponibile ad andare a lavorare per l'Azienda di Crotone a 12.000 euro all'anno lorde, non più di 700 euro al mese nette?
Evidentemente si ha scarsa considerazione della categoria che, invece, può vantare esperienza, capacità e serietà. Qualità, mi sento di dire, che possedevano tutti gli ammessi al bando della provincia di Crotone.
Qualche partecipante mi ha raccontato che il colloquio, gestito personalmente dal commissario dell'Asp, Antonio Brambilla, non avrebbe riguardato la valutazione delle capacità professionali. Probabilmente Brambilla potrebbe non avere avuto nemmeno le competenze specifiche per selezionare in base alle capacità professionali. Si sarebbe trattato, quindi, per lo più di un colloquio conoscitivo-motivazionale.
Si è parlato, dunque, del più e del meno? Se così dovesse essere stato potremmo trovarci di fronte ad una farsa. Però, così sicuramente non è stato, perché il commissario Brambilla viene dalla Lombardia dove certe cose di solito non si fanno. I casi di corruzione nel mondo lombardo, del resto, sono rari...