L'arte bianca
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CROTONE È di ieri l'annuncio dei sindacatiriguardo la vertenza di Abramo customer care relativa all'interruzione dell'assemblea permanente dei lavoratori nella sala consiliare del Comune di Crotone (che andava avanti da lunedì scorso) a seguito delle rassicurazioni ricevute in videoconferenza dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

Sul piatto ci sono la proroga sulla commessa concessa da Tim per un altro mese e i 15 milioni di euro messi sul piatto in due anni per finanziare il progetto di dematerializzazione della pubblica amministrazione. Sul capo degli oltre mille dipendenti della Abramo cc pendono però ancora molte incertezze come la fine dell'Amministrazione straordinaria nell'agosto prossimo, ma anche la possibilità di utilizzare le risorse dei Por per la riconversione delle maestranze. A fare chiarezza sull'argomento è Giuseppe Donnici, avvocato crotonese ed esperto in procedure concorsuali che sta seguendo la crisi aziendale sin dal primo momento.

Salve avvocato Donnici, come di consueto ci risentiamo per affrontare il problema di Abramo customer care. Ieri dopo 3 giorni di occupazione del consiglio comunale c’è stata una manifestazione di protesta...
«Sono mesi che queste persone combattono con ferocia e fierezza per il loro posto di lavoro. A tutti loro va il mio più grande abbraccio. Sono comunque deluso dall’atteggiamento di molti miei concittadini che stanno rimanendo inerti di fronte al dramma. Vorrei dire a questa gente che con 600 stipendi in meno tutte le attività soffriranno ancora di più: il problema impatta su tutte le categorie e non è necessario un economista per accorgersene. Quindi vorrei che si svegliassero».
L’assemblea permanente presso il consiglio comunale è stata sciolta dopo l’intervento del governatore Occhiuto. Cosa ne pensa?
«Ho ascoltato con grande attenzione. Io mi occupo di diritto e posso riferire solo su questioni giuridiche. Su ogni altra, le componenti che devono esprimersi sono altre. Dico solo che il tempo rimasto, un mese, è pochissimo. Ribadisco che ad agosto l’amministrazione straordinaria chiuderà i battenti e verrà dichiarato il fallimento. Ad oggi, ritengo impercorribile ogni ipotesi di ulteriore proroga e sarei felice se quanto riferito dal presidente si potesse concretizzare in questi trenta giorni. Gli sforzi devono andare in questa direzione».
In questo contesto, come si colloca il rinnovo della commessa di Tim per un mese?
«Al netto delle questioni relative alla cessione di parte dell’azienda ad un fondo statunitense, significa che anche loro stanno facendo i conti con la normativa. Un rinnovo di dieci mesi si sarebbe scontrato con l’apertura del fallimento. Infatti il secondo anno di amministrazione straordinaria scadrà il 7 agosto mentre il rinnovo sarà efficace fino al 30 luglio».

Ci spieghi meglio come l’eventuale fallimento impatterà sulle risorse e sull’azienda.
«Consideriamo l’amministrazione straordinaria e il fallimento come due cure opposte per un malato. La prima, serve per rimetterlo in piedi e tutte le attività sono finalizzate a questo. Chiaramente, l’azienda deve rimanere operativa altrimenti il malato non potrà mai riprendersi totalmente. Nel secondo caso, invece, il malato deve essere accompagnato alla morte. Non esiste alcuna possibilità di risanamento e quindi tutto deve essere finalizzato alla chiusura dell’azienda. In questo contesto, l’attività può rimanere aperta attraverso uno strumento che si chiama “esercizio provvisorio” che può essere concesso solo se non arreca pregiudizio ai creditori e se è in grado di produrre utilità per gli stessi. Diversamente, viene staccata la spina. Ad oggi, io non credo che ci siano i presupposti per ottenere l’esercizio provvisorio anche in ragione del fatto che non stanno anticipando le somme relative alla cassa integrazione».
Cosa si sente di dire ai dipendenti?
«Di non mollare. Sono rimasti 30 giorni e questo non è il momento di prendere fiato. Infine, vorrei che ricordassero che la vera vicinanza è quella di chi si è messo al loro fianco nel momento di difficoltà: le assenze di questi giorni dovranno essere ricordate nelle cabine elettorali. A ciascuno dovrà essere reso secondo i propri meriti o demeriti».