L'arte bianca
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CROTONE “Desaparecidos”. Dopo gli annunci il nulla. Il tavolo del centrosinistra non è stato più convocato per affrontare la delicata questione dell’allestimento della coalizione che avrebbe dovuto impegnarsi per contrastare la rielezione del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. Gli incontri non sono stati più convocati e ognuno dei partiti sta procedendo in ordine sparso nella speranza che possa essere ripreso il bandolo della matassa.

“Chi di speranza vive, disperato muore”, recita un antico adagio. Il Partito democratico che si era fatto promotore dell’iniziativa di convocare i “presunti” alleati ha tirato i remi in barca. Dal Pd non arrivano messaggi che possano far pensare a una ripresa del dialogo. D’altra parte il Pd crotonese è impegnato nelle solite guerre interne che si combattano senza esclusioni di colpi.

La stagione dei congressi, in questa situazione di grande confusione, nel Pd ha avuto una ricaduta mortale nonostante gli attuali vertici non saranno modificati. Leo Barberio e Annagiulia Caiazza succedono a loro stessi. Non ci sono alternative così come non ci sono alternative per la rielezione del segretario regionale, Nicola Irto, che succede a sé stesso.

Il congresso regionale si è già celebrato e a Crotone ha votato il 70% degli scritti, non molti. I votanti al congresso di un partito non sono semplici elettori, ma iscritti. Gente che ha pagato la tessera per potere partecipare alle attività del partito e il congresso è un momento importante. L’assenza del 30% al voto ha più significati, ma nessuno può essere letto come un fatto positivo.

Tornando alla vicenda di Crotone c’è da dire che la rielezione dei due segretari non rappresenta un indice di unità interna. Sono molti i mal di pancia e più di qualcuno comincia a pensare che la formazione delle liste per partecipare al voto amministrativo che riguarderà Crotone la primavera del prossimo anno è a rischio. Il rischio è che le guerre interne possano riprodurre la situazione di cinque anni fa, quando il partito non riuscì nemmeno ad allestire una lista e non partecipò al voto.

Questo è un rischio concreto, perché quando ci si divide e si litiga chi perde fa tanti passi indietro e non partecipa alla composizione delle liste e alla scelta dei candidati. Tutto viene demandato ai vincitori. Questo è successo cinque anni fa e il risultato è stato devastante

Anche il tavolo del centrodestra sembra abbia tirato i remi in barca. La situazione nel campo avverso al centrosinistra è diversa. Il fermo delle bocce è legato al fatto che si vuole avere contezza del risultato che si otterrà ad Isola Capo Rizzuto dove si voterà domenica e lunedì prossimi. 

A Isola c’è una situazione politica molto simile a quella di Crotone. C’è una candidata a sindaco, Maria Grazia Vittimberga, che si presenta come esponente del civismo e viene contrastata dalla coalizione di centrodestra e da una lista del Pd. Anche a Isola, come a Crotone, c’è stato un primo tentativo di dialogo tra il sindaco uscente e una parte del centrodestra, finito male.

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