L'arte bianca
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CROTONE «Sulla bonifica si riparte con una tecnica efficace: quella della rana bollita». È quanto commenta Iginio Pingitore, capogruppo di “Stanchi dei soliti” al consiglio comunale di Crotone, in merito all'esito della Conferenza de servizi tenutasi lo scorso 28 gennaio a Roma.

Iginio Pingitore, intervento in consiglio comunale a Crotone

«In questi momenti di grande incertezza - scrive Pingitore -, ci ritroviamo a riflettere su un tema che tocca profondamente le vite di ognuno di noi: la bonifica industriale. Ma cosa significa davvero? È un processo che dovrebbe restituire salute e dignità alla nostra terra, ma si sta trasformando in una trappola, simile alla famosa metafora della rana bollita».

«I nostri "politicanti" - incalza Pingitore -, coloro che dovrebbero essere i custodi delle nostre speranze e dei nostri diritti, hanno perso di vista la loro missione. Promettono fuoco e fiamme prima delle elezioni, ma una volta conquistato il potere, si piegano alle lobby e agli interessi di pochi. Questo tradimento è una ferita profonda, che ci fa sentire impotenti e abbandonati».

«La rana nella pentola - spiega Pingitore - rappresenta la nostra situazione attuale. Se la mettiamo in acqua bollente, salta via; ma se la immergiamo in acqua fredda, adattandosi lentamente all’aumento della temperatura, non si accorge del pericolo fino a quando è troppo tardi». 

Così, noi a Crotone, giorno dopo giorno, ci abituiamo a una realtà che diventa sempre più insostenibile e amara. I rifiuti industriali inquinano la nostra terra e la nostra salute, eppure si diffonde una tranquillità ingannevole, come se tutto si stesse risolvendo

«Abbiamo visto che all'estero - avverte Pingitore - difficilmente potranno trasportare i rifiuti per le motivazioni che conosciamo, nonostante una chiara sentenza del Tribunale di Milano. Invece di affrontare il problema con la serietà che merita, ci si limita a diffide, ricorsini e promesse vuote. E ora apprendiamo che l'Eni ha sospeso temporaneamente i lavori, un gesto che suona più come un contentino che come una vera soluzione».

Pingitore allora domanda: «Cosa accadrà domani? Quando i rifiuti saranno trasferiti a Columbra e nessuno si opporrà, sarà il segno che ci siamo adattati al volere di chi ha trasformato questa città in un campo di battaglia per gli affari?».

«Si tratta di rifiuti industriali - ricorda Pingitore -; in termini di salute, la situazione è già grave ora, ma domani nessuno potrà sapere i danni che si verificheranno. Non viene considerata nessuna ipotesi per lo smaltimento, neanche la lavorazione "in situ", ma si preferisce emettere semplici diffide all'Eni affinché adempia alle proprie obbligazioni, invece di denunciare la multinazionale per omessa bonifica, come abbiamo deliberato in Consiglio comunale e fare le barricate». 

«Intanto, la popolazione si abitua a questo "status quo" - lamenta Pingitore - e, domani, quando i rifiuti saranno trasferiti a Columbra, cioè in città, non reagirà più nessuno. Ancora una volta a Crotone funzionerà la tecnica della rana bollita, ma quando se ne accorgeranno che l'acqua scotta, sarà veramente troppo tardi», conclude il capogruppo di “Stanchi dei soliti”.

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