L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca

CROTONE Il Partito democratico di Crotone in balìa di una bufera. Viene messa in discussione la segretaria cittadina e il segretario provinciale torna a parlare di dimissioni, dopo l’assemblea di ieri che sembrava avere chiuso la partita. L’assemblea cittadina, tenutasi nel tardo pomeriggio di oggi, non ha preso decisioni anche se in più interventi era emersa la volontà di sterilizzare la segretaria cittadina, Annagiulia Caiazza.

L’idea era quella di fare fuori Caiazza e sostituirla con un coordinamento. Questa proposta è stata avanzata da Tommaso Sinopoli. A raffreddare gli animi è arrivato, però, il chiarimento di Carmine Talarico, presidente della Commissione di garanzia del partito. Talarico ha informato i presenti di avere contattato gli organismi nazionali per avere delucidazioni in merito alla situazione di Crotone. 

Dal nazionale è arrivata la doccia fredda. Il segretario non può essere sostituito da un coordinamento. Nel caso in cui dovesse essere sfiduciato si deve procedere con la nomina di un commissario. A questo punto qualcuno ha iniziato a stringere le spalle, perché la soluzione prospettata dal nazionale, attraverso il presidente di garanzia, non ha trovato condivisioni.

È stato anche chiarito che non spetta all’assemblea decidere sul futuro organizzativo del partito. Le procedure regolamentari prevedono che la sfiducia parta quando il 50% più uno si dimette o si dimette il segretario. Solo dopo questo passaggio viene convocato il direttivo e si procede alla ratifica. Subito dopo viene convocata l’assemblea per decidere l’organizzazione da dare.

Significa che anche per decidere sul futuro organizzativo del partito provinciale il passaggio da fare è quello del direttivo. Le decisioni assunte ieri dall’assemblea provinciale di non accettare le dimissioni del segretario Leo Barberio, quindi, non hanno alcun valore concreto. Sul piano politico sicuramente sì, su quello pratico non valgono niente.

Nel suo intervento di oggi Barberio ha, comunque, introdotto nuovi elementi di valutazione che intende utilizzare per decidere se restare o dimettersi. In sostanza Barberio non darebbe la sua disponibilità a continuare a gestire da segretario provinciale la federazione di Crotone se non si chiarisce la posizione del partito nei tre comuni più popolosi interessati al voto amministrativo della prossima primavera.

Si vota a Crotone, Cirò Marina e Cutro. Se in questi centri comunali non ci sarà chiarezza sulle alleanze e sui nomi da candidare a sindaco, Barberio darà le dimissioni irrevocabili nella riunione del prossimo direttivo provinciale. Nessuno dei nomi che si fanno attualmente sono graditi al segretario. Il ragionamento di Barberio è semplice: se qualcuno pensa di addossargli l’eventuale sconfitta elettorale preso dalla fregola di candidarsi a sindaco lui farà un passo indietro.

Il ragionamento nasce dal fatto che ci sono pressioni da parte di dirigenti del Pd per le candidature a sindaco nei tre Comuni. Il Pd è stato investito da una bufera e non sa in che direzione muoversi. Il rischio è che nel campo che sta attraversando, senza avere la visione chiara del percorso, possa finire in una palude.

"Aemilia 92", tre ergastoli e una condanna a 18 anni nell'Appello bis