Isola, centrodestra denuncia: «Festa elettorale nel cinema sotto sequestro»
Consiglieri e partiti dell'area antagonista al sindaco Maria Grazia Vittimberga contestano l'episodio: «Silenzi, responsabilità negate e un’amministrazione che scarica»

ISOLA DI CAPO RIZZUTO «Il cinema sequestrato usato come base per una festa elettorale: silenzi, responsabilità negate e un’amministrazione che scarica». È quanto si legge in una nota diffusa dai consiglieri di centrodestra nell'assemblea di Isola di Capo Rizzuto, Francesca Iannone, Rosy Pugliese, Maurizio Piscitelli, Luigina Vallone e Teresa Verterame cui si aggiungono i partiti Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Noi Moderati e la lista civica Isola Prima di Tutto.

«In merito alla nota diffusa da Franco Viola segretario della Pro Loco di Isola di Capo Rizzuto - scrivono i consiglieri -, con la quale si tenta di giustificare l’uso del cinema Eraclea (attualmente sotto sequestro) per una festa a sfondo elettorale, riteniamo doveroso fare alcune riflessioni».
«Ad oggi, il segretario della Pro Loco - sollecitano i consiglieri - non ha inteso essere conseguenziale a quanto dichiarato: dimettersi. Abbiamo atteso e nessuno atto di responsabilità è stato assunto nei suoi confronti. Tutto ciò fa apparire la sua presunta responsabilità strumentale e di facciata, utile solo a distogliere l’attenzione dalla realtà: l’utilizzo del cinema è stato deciso in ambito politico e appoggiato verbalmente dagli uffici comunali».
«Emergono elementi preoccupanti – aggiungono i consiglieri -: figure chiave pronte a sacrificarsi per la causa politica, che appare sempre più essere la sopravvivenza dell’amministrazione in carica a ogni costo. È uno scenario in cui le istituzioni si piegano agli interessi di parte, minando gravemente la fiducia dei cittadini. Ancora più gravi sono le parole del sindaco Maria Grazia Vittimberga in consiglio comunale, dove ha dichiarato: “Non ne sapevo nulla, hanno fatto tutto i volontari.” Una posizione che solleva molte perplessità, soprattutto considerando che tra quei volontari figurava un suo candidato».

«Le immagini trasmesse in diretta sui social dagli stessi partecipanti - contestano i consiglieri di centrodestra - mostrano il sindaco attivamente coinvolto, operativo all’interno del cinema, intento a coordinare l’evento elettorale. Questo contraddice in modo evidente quanto affermato ufficialmente. È utile ricordare che durante la campagna elettorale l’uso del cinema era stato negato a tutti gli altri soggetti politici, con la motivazione di “tutelarne la funzione e la destinazione”. Ma evidentemente le regole non valgono per tutti. Due pesi e due misure. Anche assessori uscenti, presenti all’evento, erano ben consapevoli della normativa sulla gestione dei beni pubblici, essendo stato titolare della delega al patrimonio».
«Allo stesso modo, erano presenti - incalzano i consiglieri - membri dello staff del sindaco, il che rende difficile parlare di un evento “spontaneo”. Ma forse l’aspetto più grave è un altro: l’utilizzodegli alunni dell’Istituto Alberghiero di Le Castella per preparare il catering della festa. Se confermato, si tratterebbe di un fatto di eccezionale gravità: alunni coinvolti, fuori dall’orario scolastico, in attività legate a una festa elettorale. Una possibile violazione delle norme scolastiche e del buon senso istituzionale, che richiede immediata chiarezza da parte dei dirigenti responsabili».

«Ci sono accertamenti in corso - rivelano i consiglieri - da parte delle forze dell'ordine così riferiva una testata giornalistica pochi giorni fa. Alla luce dei fatti documentati dai video e delle dichiarazioni rilasciate, oltre agli accertamenti d'iniziativa dell'Arma dei carabinieri, necessita l'acc«Fertamento anche da parte dell'Ufficio scolastico regionale. Non si può ignorare quanto emerso né accettare che beni pubblici, studenti e istituzioni vengano piegati a logiche elettorali».
«Tutto ciò contrasta - concludono - con quanto viene affermato dall'Amministrazione in carica in ordine ai beni confiscati e/o sequestrati, che continuamente ripetono di aver fatto una "sana" gestione dei beni in confisca, come se in passato detti beni non siano stati assegnati e non ci sia stato un bando per l'assegnazione».