L'arte bianca
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CROTONE La protesta dei cittadini di Papanice contro la cronica emergenza idrica estiva si trasforma in una battaglia legale. Il "Comitato per la difesa dei diritti dei cittadini di Papanice", affiancato dall'associazione "Avvocatideiconsumatori", ha notificato in data odierna un atto di reclamo formale e diffida ad adempiere a Sorical Spa, al Comune di Crotone e a Congesi. L'azione legale è coordinata dalla referente dell'associazione, Paola Bellomo.

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«Da due anni - si legge in una nota -, la vita quotidiana di migliaia di residenti e le attività economiche di Papanice vengono messe in ginocchio da continue interruzioni idriche. La giustificazione ufficiale, legata a un presunto "aumento esponenziale dei consumi" è definita "dubbia e contraddittoria", in quanto non supportata da dati trasparenti».

«L'apice del disagio - riferisce la nota - è stato raggiunto lo scorso 27 luglio, giorno della festa del santo patrono, san Pantaleone, quando l'intero quartiere è rimasto a secco, con danni incalcolabili per famiglie e commercianti».

«I cittadini sono costretti a pagare per l'inefficienza altrui - dichiara il portavoce del comitato, Pantaleone Paglia -. Prima le spese per cisterne e autoclavi, poi l'aumento delle bollette elettriche per farle funzionare. Nel frattempo, i nostri negozianti non possono lavorare. È una situazione insostenibile».

A lui fa eco l'avvocato Paola Bellomo di Avvocatideiconsumatori: «La sistematica interruzione di un servizio pubblico essenziale è una palese violazione dei diritti degli utenti. Se a questo si aggiunge un aumento delle tariffe, il principio di corrispettività tra costo e servizio erogato viene totalmente disatteso. Qualsiasi aumento tariffario deve essere legittimato da investimenti reali e da un miglioramento tangibile della qualità, non può essere il preludio a interruzioni da terzo mondo».

«Con questo atto - spiega Bellomo -, non solo diffidiamo Sorical dal continuare con il disservizio, ma poniamo le basi per contestare la legittimità stessa degli aumenti a fronte di un inadempimento così grave».

Con l'atto formale, il Comitato e Avvocatideiconsumatori hanno messo nero su bianco tre richieste non negoziabili: «l'immediata adozione di misure tecniche per garantire la continuità del servizio; la convocazione di un tavolo tecnico urgente tra l'azienda, il Comune e i rappresentanti dei cittadini; l'accesso ai dati sui consumi reali e sui piani di investimento per le infrastrutture del quartiere, ai
sensi della L. 241/1990».

«In assenza di un riscontro tempestivo - conclude la nota -, si procederà con ulteriori azioni legali, inclusa la promozione di un'azione di classe per il risarcimento dei danni».

 

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