L'arte bianca
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CROTONE «Una mozione presentata nel mese di novembre, che avrebbe dovuto essere un faro di speranza, un'opportunità per affrontare il delicato tema del dopo Congesi e le gravi difficoltà economiche che ne derivano. Invece, ci troviamo di fronte a una triste realtà: un Consiglio comunale che, per le lungaggini e i capricci di una "maggioranza" sembra aver smarrito il senso di responsabilità, perde il numero legale e si è costretti a interrompere i lavori». È quanto stigmatizza in una nota stampa il capogruppo di “Stanchi dei soliti” al consiglio comunale di Crotone, Iginio Pingitore.

«La nostra mozione – riferisce Pingitore – firmata da ben 12 consiglieri comunali presentata dal mese di novembre, salta come i canguri dell'Australia. Di Congesi non se ne vuole proprio parlare! Dopo quasi venti minuti di attesa, tra gli scranni e corridoi del palazzo di piazza della Resistenza, la speranza di un confronto costruttivo ancora una volta è svanita».

«Il presidente del Consiglio, che oramai tutto si può dire tranne che sia super partes – denuncia Pingitore –, sotto le evidenti voci di alcuni consiglieri del sindaco, ha scelto di ignorare la nostra mozione, una proposta che non è solo un atto formale, ma un urlo di allerta per una situazione che minaccia di travolgere le finanze del nostro comune».

«La questione dei debiti accumulati da Congesi – avverte Pingitore – non è un problema da rimandare; è una bomba a orologeria che rischia di compromettere il futuro di Crotone e dei suoi cittadini. E mentre i nostri tentativi di affrontare questa grave problematica vengono silenziati, il primo decreto ingiuntivo di oltre 3.250.000,00 euro si abbatte come un fulmine sulle già precarie casse comunali, un segnale inequivocabile di una crisi che non possiamo più ignorare».

«È tempo di rispondere – sollecita Pingitore –, di agire. La nostra comunità merita di essere tutelata, non di essere lasciata in balia dei giochi politici e di potere. La responsabilità è di tutti noi: non possiamo permettere che il futuro di Crotone venga sacrificato sull'altare dell'indifferenza. È il momento di far sentire la nostra voce, di lottare per un cambiamento reale, per un'amministrazione che metta al centro il bene comune e non i capricci di alcuni», conclude Pingitore.

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