L'arte bianca
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CROTONE Omicidio volontario. È l'accusa contestata dalla Procura di Crotone a Giuseppe Paparo, 39 anni, di Isola Capo Rizzuto, l'uomo che durante la rissa avvenuta lo scorso 19 agosto sulla spiaggia di Le Cannella avrebbe colpito con una coltellata alla carotide il 22enne Filippo Verterame, morto ieri mattina all'ospedale di Catanzaro dopo due giorni di agonia.

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Una rissa originata da una banale manovra con l'auto che la vittima avrebbe effettuato davanti a casa di Paparo sollevando una fitta polvere e dando così adito alle rimostranze dell'uomo prima verbali e poi sfociate nel violento confronto fra gli appartenenti ai due nuclei familiari, tra i quali per altro covavano antichi rancori.

Le indagini dei carabinieri e gli interrogatori condotti dal pm Pasquale Festa hanno permesso di individuare le responsabilità delle cinque persone accusate di rissa aggravata e arrestati il 20 agosto. Indagato a piede libero per la rissa anche il padre del ragazzo ucciso.
Giuseppe Paparo, oltre che di omicidio, deve rispondere anche del tentato omicidio di Giuseppe Verterame, 57enne zio della vittima, ferito da una coltellata all'altezza del busto.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Verterame, che era nella sua auto, si è protetto con gli arti e ha subito ferite gravi tra cui una che ha costretto i medici ad amputargli il pollice della mano destra. Paparo, inoltre, è accusato di lesioni personali aggravate nei confronti di un altro partecipante alla rissa ferito all'avambraccio, e per porto abusivo di armi.

L'ipotesi di reato di tentato omicidio viene contestata dalla Procura anche a Giuseppe Verterame per aver ferito Giuseppe Paparo, colpito più volte all'addome e al torace tanto da causargli la perforazione del polmone destro, nonché di lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi. Questa mattina il gip del Tribunale di Crotone, Assunta Palumbo, ha sottoposto a interrogatorio di garanzia i cinque indagati, due in carcere e tre piantonati in ospedale, e dovrà ora decidere le misure cautelari da applicare.

Sette persone riceveranno gli organi di Filippo Verterame. Il giovane è deceduto ieriall'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro dove i medici hanno tentato invano di salvarlo. La ferita alla carotide, però, non gli ha lasciato scampo. La famiglia del giovane, da sempre impegnata nel sociale attraverso alcune associazioni che si occupano delle persone più fragili, ha dato il consenso all'espianto degli organi per la donazione. 

Procedura che è stata autorizzata anche dalla procura di Crotone. L'equipe medica ha prelevato cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas e cornee che permetteranno a sette persone, da Bari a Roma, da Palermo a Torino di poter avere una vita normale. L'espianto è stato eseguito dalla struttura della terapia intensiva dell'Azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” diretta dal medico Anna Grande. Il sostituto procuratore Pasquale Festa ha fissato per domani il conferimento dell'incarico per l'esecuzione dell'esame autoptico sulla salma di Filippo Verterame. 

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