L'alluvione di Crotone 29 anni dopo: appello di Dalen alla messa in sicurezza
L'artista calabrese, che nell'estate 2025 ha attraversato l'Italia da Nord a Sud con il suo "Solo concert tour", ha dedicato il primo singolo della sua carriera al tragico evento

CROTONE «Il 14 ottobre è una data indimenticabile per tutti i crotonesi, per noi calabresi e per l'Italia intera, perché nel 1996 avvenne l'alluvione che distrusse la città di Crotone causandone sei vittime. Per me, oltre ad un pezzo di storia regionale, è un pezzo di storia personale, perché io il 14 ottobre 2022 nasco musicalmente».
È il videomessaggio di Dalen, artista calabrese che nell'estate 2025 ha attraversato l'Italia da Nord a Sud con il suo "Solo concert tour", portando la sua potenza e le sue storie raccontate con voce e chitarra tra club, festival e piazze in Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Puglia, Basilicata e Calabria, toccando tutte le province della sua regione natale.
E il progetto “Dalen” nasce artisticamente proprio il 14 ottobre 2022 con il pezzo “Crotone” in cui raccontava la tragedia e la disperazione di quello stesso giorno accaduto 26 anni prima e che ha pasciato indelebile il segno nella storia non solo del capoluogo ionico.

«In quella data decido di fare uscire il mio primo singolo - racconta Dalen -, Crotone appunto, per ricordare la tragica alluvione e le sei vittime, ma soprattutto per mettere un punto d'attenzione su una questione che non si è mai conclusa definitivamente, perché gli allagamenti continuano ad esistere e quindi gli abitanti di Crotone continuano a vivere in uno stato d'allerta ed emergenza».
«Io sono qui oggi - rivolge un appello Dalen - a fare questo video con la mia canzone a ricordare sicuramente ciò che è accaduto nel 1996 e le vittime del 1996, ma sono qui soprattutto per dire mettiamo attenzione sulla questione attuale, ancora non conclusa».
A distinguere il percorso di Dalen, tre anni dopo, non sono state solo i suoi concerti potenti, veraci, coinvolgenti, ma il saper portare in ogni sua tappa un pezzo della Calabria più autentica: l'origano della Sila, donato personalmente a grandi nomi della musica italiana.

A Nina Zilli, per esempio, ha dato un mazzolino della preziosa spezia a Crotone, dopo aver aperto il suo concerto davanti a decine di migliaia di persone. Poi a Noemi, alla Bandabardò. Sempre con la stessa frase: «Questo è il profumo della mia terra. Benvenuto a casa». Un gesto simbolico, che racchiude in sé il senso di ospitalità, radicamento e generosità tipico della sua gente.
Dalen, in questa sua lunga cavalcata estiva, ha poi aperto anche il concerto di Cristiano De Andrè, incontrato e ascoltato i concerti di altri big della scena italiana direttamente dal loro backstage, Eugenio Finardi, Simone Cristicchi, Ron, e Nek.
Sul palco, Dalen costruisce un viaggio sonoro di 90 minuti fatto di inediti scritti con testi diretti, a tratti provocatori. Attraverso l'uso di chitarre elettriche, acustiche, a 6 e 12 corde, loop station e drum machine, dà vita a un cantautorock e cantautorave potente che parla del Sud e delle sue contraddizioni, dell'amore, della forza di essere sé stessi nonostante gli errori, della vita che vince sempre, anche quando fa paura.

A Crotone, di fronte a decine di migliaia di persone, il pubblico ha cantato con lui il primo singolo “Crotone” (appunto) in un momento di piena condivisione emotiva. Mentre l'industria discografica affanna tra streaming e numeri, Dalen ha regalato profumi e radici. E forse è proprio questo che i calabresi - e non solo - apprezzano: qualcuno che sappia trasformare l'identità di una terra in musica, e un concerto in un abbraccio.
Quella di Dalen non è solo una proposta musicale, ma un'esperienza artistica totale, capace di unire la potenza del rock alla profondità della parola, il legame con la terra d'origine a uno sguardo rivolto al futuro.
Un artista indipendente che sta costruendo il suo cammino con autenticità e determinazione, portando alto il nome della Calabria.