Pnrr Capo Colonna, Fdi all'attacco: «C'è incapacità dalla giunta Voce»
Simona Ferraino, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Crotone, contesta la condotta amministrativa dell'Amministrazione comunale: «Silenzio imbarazzante»

CROTONE «Quanto sto per raccontare è la cronaca di una complessa vicenda che coinvolge la carente capacità di gestione amministrativa del sindaco Voce e un importante progetto strategico che avrebbe dovuto cambiare il volto e il futuro dell’area più preziosa della nostra città». È quanto scrive in una nota stampa Simona Ferraina, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Crotone.
«Tutto inizia nel giugno 2023 – ricostruisce Ferraina –, quando il Comune di Crotone approva un progetto di fattibilità per riqualificare l'area archeologica di Capo Colonna. È un progetto ambizioso, finanziato con i fondi del Pnrr per un importo pari a 4,37 milioni di euro, un'operazione strategica da completare entro marzo 2026. È l’occasione irripetibile per trasformare, finalmente, il nostro sito del cuore, deturpato da decenni di abusivismo e degrado, in un gioiello del turismo mediterraneo».
«Per ben comprendere quanto accaduto – spiega Ferraina – è necessario riportare un’esaustiva, seppur quanto più possibile sintetica, ricostruzione dei fatti. Ventinove dicembre 2023: conclusione positiva della Conferenza dei servizi e acquisizione di tutti i pareri favorevoli, incluso quello cruciale della Provincia, Ente gestore dell'Area marina protetta; validazione del Rup e approvazione della Giunta comunale. Dodici febbraio 2024: pubblicazione del bando di gara mediante Appalto integrato. Ventotto marzo 2024: determina dirigenziale di affidamento alla ditta aggiudicatrice: la Costruzioni Luchetta srl. La seconda classificata, la Chisari Gaetano srl, fa ricorso al Tar Calabria contestando alcune proposte migliorative dell'offerta vincente. Il Tar, a luglio 2024, accoglie (solo parzialmente) il ricorso e dispone un riesame dell'offerta tecnica. L’azienda aggiudicatrice, a sua volta ricorrere contro il parziale giudizio del Tar, al Consiglio di Stato che, ad oggi, non si è ancora pronunciato».
«Il cambio di scena – sostiene Ferraina – arriva il 27 novembre 2024 quando, mentre il contenzioso è ancora pendente al vaglio del Consiglio di Stato, il Comune di Crotone comunica (dopo quasi un anno) l'avvio di un procedimento di annullamento d’ufficio in autotutela della Determina dirigenziale n. 3355 (relativa all’approvazione del progetto) del 29 dicembre 2023. Il motivo? Un decreto regionale dell'aprile 2024 (emesso quindi dopo la conclusione della Conferenza dei servizi) che, pur confermando l’esito positivo alla valutazione di incidenza ambientale e senza contestare l’intera impalcatura progettuale, solleva qualche perplessità su alcuni interventi specifici relativi alla realizzazione di un porticciolo, previsto sul versante Sud del promontorio e di alcune opere di ingegneria naturalistica».
«Un piccolo ostacolo, certamente – sostiene Ferraina –, ma nulla di insormontabile. Si poteva rimodulare il progetto in fase redazionale del definitivo, eliminare le parti ritenute “inattuabili”, salvare il salvabile. Sarebbe stato sufficiente un po' di buon senso amministrativo… E invece no. A dicembre 2024 arriva il sigillo definitivo: con determina dirigenziale numero 3723 con cui il Comune annulla d'ufficio, sia l'esito della Conferenza dei servizi, sia tutti gli atti successivi, compresa l'aggiudicazione della gara. Tutto azzerato! Compreso la remota illusione che forse, per una volta, questa amministrazione sarebbe riuscita a concretizzare un processo virtuoso».
«L’amministrazione Voce compie un clamoroso autogol – contesta Ferraina –, trasformando quello che doveva essere un progetto strategico in un caso di scuola di malgoverno amministrativo. E su questo ennesimo fallimento interviene il Tar che annulla l’autotutela definendola “illegittima” e la delibera numero 44 del 6 febbraio 2025 con cui la giunta Voce intendeva avviare una nuova gara utilizzando fondi diversi e tempistiche dilatate».
«Oggi, a 5 mesi dalla pronuncia del Tar – stigmatizza Ferraina –, il progetto di rilancio dell’Area archeologica di Capo Colonna giace sepolto sotto un imbarazzante silenzio. Intanto la scadenza dei fondi Pnrr si avvicina puntuale e inesorabile senza però destare alcun turbamento all’amministrazione Voce che resta immobile, lasciando che il luogo a noi più caro, il nostro fiore all’occhiello, continui a rimanere un’area di straordinaria bellezza, un promontorio incantevole tristemente condannato all’incuria e derubato della sua dignità proprio da chi dovrebbe, invece, proteggerlo. Chapeau amministratori», conclude la nota.