''Zero morti sul lavoro'', Uil di Crotone lancia l’osservatorio sulla sicurezza
CROTONE Gli incidenti sul lavoro sono diventati una vera e propria strage, che solo nel 2023 ha provocato in Italia più di 1.000 morti e oltre 500.000 infortuni e secondo l’ultimo report dell’Inail, riferito ai primi quattro mesi del 2024, la Calabria risulta tra le regioni con maggiore incidenza di infortuni sui luoghi di lavoro.
Nel territorio provinciale nonché, nella città di Crotone, in vista degli importanti lavori riguardanti le bonifiche delle ex aree industriali della città, assumono grande rilevanza le questioni legate ai temi della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro a partire dagli importanti settori produttivi dell’agricoltura e dell’edilizia, meritevoli di una decisa attività di rafforzamento di azioni e di iniziative tanto sul fronte della prevenzione quanto su quello del contrasto. Per tali ragioni la Uil di Crotone ha organizzato nei giorni scorsi la II edizione di “Sicurezza è legalità”, durante la quale il segretario generale Fabio Tomaino, nella sua relazione introduttiva, ha presentato “l’osservatorio permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”, un protocollo che prevede un’intensa azione di prevenzione, basata su attività di monitoraggio, controllo e formazione di qualità, che può significativamente incidere nella riduzione degli infortuni nei luoghi di lavoro che oggi si attestano a numeri allarmanti.
Lo stesso Tomaino ha specificato che tale iniziativa è figlia della campagna nazionale “zeromortisullavoro”, promossa dal segretario generale Pierpaolo Bombardieri, che si pone l’obiettivo di azzerare le morti sul lavoro, un risultato difficile ma raggiungibile se la salute e sicurezza del lavoro si afferma in tutti gli ambiti di lavoro e diventa patrimonio ampiamente condiviso, in un’ottica di responsabilizzazione di tutti i soggetti sociali deputati alla pratica costante della legalità. Oggi non si può ancora morire di lavoro, per questo bisogna introdurre “l’omicidio sul lavoro”, perché quando si manomettono i sistemi di sicurezza non si tratta di incidente ma di vero e proprio omicidio. È una battaglia di civiltà che coinvolge tutti i soggetti sociali e istituzionali interessati.
Tale progetto è stato sostenuto da don Girolamo Ronzoni (Arcidiocesi Crotone-Santa Severina), Antonio Ceraso (sindaco di Cutro e consigliere provinciale di Crotone), Vincenzo Voce (sindaco di Crotone), Roberto Fasano (Comandante Vvf Crotone) e sottoscritto da Fabio Tomaino (segretario generale Uil Crotone), Anna Cosco (responsabile Inail Crotone), Michele Francesco Mamone (presidente Cassa edile Cz/Kr/Vv), Giuseppe Caputo (presidente Ente edile Cz/Kr/Vv), Francesco Diodato (ispettore Inps Crotone), Michele Rajani (dirigente Spisal Crotone), Mario Spanò (presidente Confindustria Crotone), Giovanni Ferrarelli (direttore Confcommercio Calabria centrale), Francesco Livadoti (presidente Ordine degli architetti Crotone), Antonio Grilletta (presidente Ordine degli ingegneri Crotone), Paolo Blandino (direttore Ente edile Cz/Kr/Vv), Giuseppe Sammarco (presidente Ance Crotone), Sabrina Gentile (direttore FenImprese Crotone) e Fabio Agostinacchio (vicepresidente Confesercenti Crotone).
Il presidente nazionale del Civ Inail Guglielmo Loy nelle sue conclusioni ha precisato che l’Inail è impegnato in una intensa attività di ricerca e di controllo per alzare il livello di prevenzione, mettendo a disposizione strumenti di premialità e incentivazione a favore delle imprese che azzerano il numero di infortuni, ribadendo la necessità di un piano di assunzioni di ispettori, considerato che in Calabria le uniche 2 figure di controllo presenti sono insufficienti per rafforzare le azioni di prevenzione. Ha infine ribadito che il protocollo sulla sicurezza può diventare un efficace strumento di prevenzione e la banca dati dell’Inail, divisa per aree e tipologia, può fornire informazioni importanti per l’attività di monitoraggio.
Lo spirito dell’Osservatorio promosso dalla Uil di Crotone è quello giusto: «Agire in maniera preventiva, con ambizione, passione scientificità». Alla fine dei lavori è stata inviata al prefetto una richiesta, da parte di tutti i sottoscrittori, di convocazione e di coordinamento dell’Osservatorio, per condurre una battaglia culturale comune e costruire insieme un’intensa azione di formazione e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro.