Bonifica, Errigo invoca legge regionale per bloccare i rifiuti verso Crotone
Il commissario straordinario riferisce sullo stato d'avanzamento dei lavori avviati sul Sin: «Progressi sulla procedura amministrativa per gli interventi in mare»
CROTONE «Solo un intervento normativo da parte del Consiglio regionale della Calabria può mettere un freno, fino a cessata necessità e urgenza, all'afflusso di rifiuti pericolosi provenienti da fuori regione, tra cui quelli diretti verso Crotone». È quanto invoca attraverso una nota il commissario straordinario per gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di interesse nazionale di Crotone–Cassano–Cerchiara, Emilio Errigo.
«Qui, nel cantiere delle discariche fronte mare – scrive il generale in riferimento a Crotone –, ad oggi sono circa 5.000 le tonnellate di rifiuti frammisti che, attraverso oltre 294 viaggi di mezzi pesanti, sono stati rimossi, caricati, trasportati e temporaneamente stoccati in sicurezza presso i depositi D15 all’interno dell’area protetta gestita da Eni Rewind Spa Tali rifiuti sono attualmente oggetto di caratterizzazione e selezione per categoria e codice, al fine di distinguerli tra pericolosi e non pericolosi».
«La stessa procedura – informa Errigo – sarà adottata, si stima, per ulteriori 500.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi, che saranno successivamente smaltiti in discariche ubicate in altre regioni italiane, al di fuori della Calabria. Per quanto riguarda le restanti 360.000 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi ancora presenti, solo una parte – circa 45.000 tonnellate (5.000 già partite più 40.000 in programma) – saranno destinate al trasferimento all’estero, in Svezia».
«Rimangono da individuare uno o più siti di destinazione in Italia o in territorio estero – anticipa il generale –, per oltre 310.000 di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi (ma senza Tenorm e Amianto). A tal proposito, giunge notizia dell’attivazione, dell’iter operativo per la rimozione, nel più breve tempo possibile, delle oltre 160.000 tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm e amianto (la cui rimozione richiede a monte l’autorizzazione prefettizia) attualmente stoccate nella discarica fronte mare di Crotone».
Nel dettaglio il commissario stima: 112.000 tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm e amianto; e 48.000 tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm, ma privi di amianto
«Questo storico intervento – commenta – rappresenta un ulteriore passo concreto verso la messa in sicurezza ambientale del sito e la tutela della salute pubblica, in linea con le recenti sollecitazioni delle istituzioni locali e regionali. L'approvazione della legge proposta dall'onorevole, Antonello Talerico, in questo contesto, è di fondamentale importanza poiché potrà frenare, con ovvi limiti temporanei e comunque fino alla cessata necessità, il cosiddetto “turismo” dei rifiuti in Calabria. Nel caso specifico, disciplinerà meglio il trasporto verso la discarica e gli altri impianti, autorizzati dalla Regione Calabria, presenti a Crotone evitando di interpretare, molto estensivamente, i principi giuridici di derivazione europea, economia circolare, prossimità e autosufficienza».
«Nella città pitagorica – annuncia Errigo –, intanto, sono previsti altri interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, così come previsto nel Piano degli Interventi 2024–2026 del Commissario Straordinario. Sono attualmente in fase di avanzata procedura amministrativa i progetti di intervento riguardanti l’ampia area marittima antistante il tratto costiero compreso tra il Porto di Crotone, il Fiume Esaro e il Torrente Passovecchio. Parallelamente, si sta procedendo per le aree pubbliche a terra comprese nel Sin; qui la bonifica avverrà attraverso la rimozione dei CIC o con la messa in sicurezza permanente, seguendo le indicazioni tecnico –scientifiche e amministrative definite dagli organi competenti».
«Gli interventi si svolgono in conformità – assicura Errigo – con il mandato del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm del 14 settembre 2023) e sotto il coordinamento dei principali enti istituzionali e tecnici coinvolti: Mase (ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica); Ispra–Snpa (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente); Iss (Istituto superiore di sanità); Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare); Sogesid Spa (Società pubblica di ingegneria ambientale); Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria); Regione Calabria; Provincia di Crotone; e Comune di Crotone».
«Tali azioni – conclude Errigo – rientrano in un più ampio programma di risanamento ambientale del territorio crotonese e rappresentano un passo concreto verso il recupero e la successiva valorizzazione sostenibile delle aree compromesse».