Fi molla Voce: rapporti incrinati tra il coordinatore Torromino e il sindaco
«Politicamente ha deluso e non solo...» dicono fonti accreditate, vicine all'ex parlamentare. C'è anche preoccupazione per l'indagine dopo il blitz della Guardia di finanza

CROTONE Forza Italia non appoggerà l’attuale sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, alle prossime elezioni comunali. Si tratta di quella parte del partito che fa riferimento al segretario provinciale, Sergio Torromino. Le distanze si sono acuite per una serie di eventi che sono accaduti di recente. C’è una cosa che pesa nel rapporto con Voce e cioè “il suo comportamento” che “non trova più il gradimento di Torromino”.
Lo raccontano dirigenti di Fi che fanno parte dell’entourage del segretario provinciale. Si tratta di fonti credibili e autorevoli. Secondo il racconto delle fonti, Torromino non sarebbe solo in questo percorso, al suo fianco ci sarebbero dirigenti importanti tra i quale il sindaco di Pallagorio, Umberto Lorecchio, già segretario provinciale di Fi.
Lorecchio porta in dote l’appoggio di altri sindaci del territorio e il sostegno di dirigenti storici. Nel mirino di Lorecchio non c’è solo Voce, ma anche il presidente della Provincia, Sergio Ferrari, che è uno degli alleati del sindaco di Crotone e rappresenta il traghettatore che ha avvicinato Voce al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, oggi dimissionario e ricandidato.
Torromino ha, quindi, deciso di prendere le distanze da Voce perché il sindaco di Crotone “politicamente ha deluso e non solo”. “Allo stato attuale, l’alleanza per le prossime comunali con Voce è difficile, se non impossibile”. A pesare sono i comportamenti del sindaco di Crotone “che si sottrae al confronto e predilige le scelte solitarie”.
Il sindaco, invece, di confrontarsi “fa scelte in solitudine che fanno pensare a un regime”. Non è piaciuto nemmeno il comportamento che “Voce ha avuto con diversi consiglieri eletti nelle sue liste” e preoccupa “non poco, la visita in Comune della Guardia di finanza”. Non ci sono ancora notizie sulle motivazioni “ma la preoccupazione c’è ed è grande”, perché i finanzieri “sono entrati nel palazzo per acquisire documenti relativi alle attività di questa amministrazione e questo non può essere sottovalutato da nessuno”.
L’entourage di Torromino riferisce che il segretario provinciale del partito è preoccupato in quanto “non pensa che quella visita fatta dai finanzieri possa essere catalogata come un atto di cortesia”. Pur restando Torromino “un garantista, sapendo anche che non c’è ancora nessun accusato, nella sua testa qualche conto uno se lo fa”.
Il coordinatore di Fi insomma teme che, prima delle elezioni comunali, potrebbe scoppiare il caso e venire fuori che qualcuno dell’amministrazione comunale è indagato. In questa situazione “visto che qualche conto nella propria testa se lo fa”, è meglio essere prudenti.