L'arte bianca
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CROTONE Tre delle 18 persone arrestate nell'operazione condotta stamattina dai carabinieri di Crotone sono accusate di omicidio. Si tratta di Giuseppe Spagnolo, di 56 anni, Martino Cariati (45) e Franco Cosentino (51). L'omicidio di cui sarebbero stati i responsabili é quello dell'imprenditore Francesco Migrone, avvenuto il 9 aprile del 2003.

Il movente sarebbe legato ad una vendetta per le molestie che l'imprenditore avrebbe messo in atto nei confronti della sorella di uno degli arrestati.

I tre sono tutti già detenuti, i tre uomini accusati dell'omicidio di Francesco Migrone, imprenditore edile all'epoca 73enne, avvenuto il 9 aprile 2003 in via Cesare Battista a Cirò Marina. Autore materiale dell'omicidio sarebbe stato proprio Spagnolo, detto "Peppe 'u banditu", esponente di vertice della cosca Farao Marincola di Cirò.

L'imprenditore si trovava seduto nella cabina di guida del suo furgone quando sarebbe stato raggiunto da Spagnolo a bordo di uno scooter, accompagnato da Martino Cariati, altro esponente di spicco del clan, entrambi con il volto coperto.

Il killer avrebbe aperto la portiera e sparato un colpo di pistola alla tempia sinistra alla vittima, a bruciapelo. Ad avvisare Spagnolo del momento propizio per l'esecuzione sarebbe stato Franco Cosentino, sorvegliato speciale.

L'imprenditore sarebbe stato ucciso perché reo di aver molestato e infastidito la sorella di Spagnolo. A fare luce sull'omicidio ha contribuito il collaboratore di giustizia Gaetano Aloe, figlio del boss ucciso nel 1987, nonche' cognato di Spagnolo e Cariati.

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