Allarme specie aliene: Circolo Ibis e AlienFish in campo per il Mediterraneo
Appello ai cittadini a segnalare gli avvistamenti al fine di mappare la diffusione e per raccogliere dati utili alla ricerca

CROTONE “Amici dell'ambiente”, “Circolo Ibis” e il progetto “AlienFish” del dottor Francesco Tiralongo del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, Università degli Studi di Catania uniscono le forze per lanciare un allarme congiunto sulle specie aliene nel Mediterraneo!

«Le nostre acque - si legge in una nota -, scrigno di biodiversità, sono sempre più minacciate da organismi non autoctoni, un fenomeno in costante crescita che rischia di alterare per sempre gli equilibri del nostro ecosistema».

Un mare che cambia: le cause dell'invasione aliena
Il riscaldamento globale è un fattore chiave, ma non l'unico. Le specie aliene, o alloctone, arrivano a causa dell'azione umana. Due sono le principali vie di introduzione nel Mediterraneo: il trasporto involontario tramite le acque di zavorra delle navi cargo e il Canale di Suez.

Il Canale, aperto nel 1869, ha creato un ponte diretto tra il Mar Rosso e il Mediterraneo. Le specie che arrivano da qui sono chiamate specie lessepsiane, in onore dell'ingegnere Ferdinand de Lesseps.
Inizialmente, si pensava che i laghi ipersalini e l'acqua dolce del Nilo avrebbero bloccato la migrazione. Ma la diluizione della salinità dei laghi a causa del continuo afflusso di acqua dal Mar Rosso e la riduzione della portata del Nilo a seguito della costruzione della diga di Assuan hanno rimosso queste barriere naturali. Il risultato? Una vera e propria autostrada per nuove specie.

Le voci dei nostri esperti: Francesco Tiralongo e Girolamo Parretta
Il ricercatore Francesco Tiralongo, esperto di fama nel campo della fauna marina, da anni monitora con attenzione l'arrivo di queste nuove presenze. Tiralongo e il suo team raccolgono e analizzano dati cruciali per comprendere l'entità del fenomeno e l'impatto di queste specie sulla fauna autoctona. "L'ingresso delle specie aliene in Mediterraneo è un processo in costante crescita, con oltre mille specie già documentate," afferma Tiralongo. "La maggior parte di esse non ha nessun interesse commerciale, il che rende la pesca meno efficace come soluzione per mitigarne gli effetti".

Il presidente del Circolo Ibis, Girolamo Parretta, aggiunge una prospettiva naturalistica fondamentale: "Il Mediterraneo è un ecosistema straordinariamente resiliente, ma ha i suoi limiti.
L'arrivo massiccio di specie aliene sta mettendo a dura prova la sua capacità di adattamento. È come se un nuovo inquilino entrasse in casa nostra senza preavviso, occupando spazio e risorse che prima erano destinate ad altri. Dobbiamo imparare a conoscere questi nuovi arrivati, comprenderne il comportamento e, dove possibile, limitare il loro impatto per salvaguardare la ricchezza della nostra biodiversità marina. Il mare ci parla, e noi dobbiamo ascoltarlo attentamente".

I nuovi inquilini del nostro mare: specie da conoscere
Tra le specie più frequentemente avvistate nei nostri mari, alcune destano particolare preoccupazione: Pesce scoiattolo (Sargocentron rubrum) dalle carni edibili, ma con spine velenose; Pesce leone o scorpione (Pterois miles), presenta aculei estremamente velenosi; Pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), altamente mortale se ingerito, a causa delle tossine presenti nelle sue carni; Granchio reale blu (Callinectes sapidus), proveniente dall'Atlantico, modifica gli ecosistemi ed è estremamente aggressivo, causando gravi danni, sebbene sia una risorsa economica per i pescatori, il suo impatto ecologico è notevole; Pesce flauto (Fistularia commersonii), ha ormai conquistato l'intero Mediterraneo; Pesce coniglio scuro (Siganus luridus), la sua presenza è in costante aumento; Pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), ancora relativamente poco abbondante, ma da tenere d'occhio; Monacanto reticolato (Stephanolepis diaspros), altra specie in espansione; e Triglia del Mar Rosso (Upeneus pori): molto simile alle triglie autoctone, tanto da passare spesso inosservata nei mercati.

L'appello alla cittadinanza: la tua segnalazione è fondamentale!
Il Circolo Ibis, in collaborazione con il progetto AlienFish del dottor Francesco Tiralongo, è impegnato nel monitoraggio di queste specie. Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto! La partecipazione dei cittadini è cruciale per mappare la diffusione delle specie aliene e per raccogliere dati utili alla ricerca.
Se avvisti una delle cinque specie aliene più preoccupanti (Pesce leone, Pesce palla argenteo, Granchio reale blu, Pesce flauto, Triglia del Mar Rosso) o qualsiasi altra specie sospetta, segnalalo
immediatamente alla segreteria del Circolo Ibis al numero 349.4674358 o sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/alienfish/?locale=it_IT o alla mail: [email protected]. Basta una foto chiara e qualche informazione sulla località precisa e la profondità dell'avvistamento. Ogni segnalazione, anche la più piccola, può fare la differenza!

Nonostante la crescente invasione, non dobbiamo arrenderci. Come suggerito dagli esperti, imparare a convivere con queste nuove specie è la sfida del futuro. Questo significa anche valorizzare dal punto di vista culinario le specie edibili, come il granchio reale blu, incentivando la pesca e la commercializzazione per contenerne la proliferazione. La prevenzione, invece, si concentra sul trattamento delle acque di zavorra delle navi e sulla sensibilizzazione degli acquariofili per evitare il rilascio in mare di pesci tropicali.
Il Mediterraneo è in continua evoluzione, destinato a diventare un mare sempre più "tropicale". L'unica arma che abbiamo è la conoscenza e la collaborazione. Aiutaci a proteggere il nostro mare, una segnalazione alla volta!