Atto aziendale Asp, Cisl: «Nessun cambio di linea». Gli scenari dicono altro
I vertici territoriali respingono le accuse: «Non siamo il sindacato del governo». Eppure restano sullo sfondo i rapporti con la politica e le scelte sul documento programmatico

CROTONE Riceviamo e pubblichiamo una replica del sindacato “Cisl Magna Grecia”, “Cisl Funzione pubblica Magna Grecia” e “Cisl Medici Magna Grecia” in cui si precisa che rispetto all'Atto aziendale dell'Asp di Crotone non c'è stato «nessun cambio di linea» ma «solo coerenza, serietà e rispetto per i lavoratori». In coda alla nota segue la controreplica della Provincia Crotonese.
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In merito ad alcune accuse strumentali e imprecise comparse su testate locali o diffuse tramite canali non meglio identificati, circa un presunto cambio di posizione della Cisl rispetto all'Atto Aziendale predisposto dall'ex Commissario dott. Brambilla e quello recentemente presentato dall'attuale commissaria dott.ssa Monica Calamai, riteniamo doveroso fare chiarezza.
In primo luogo - puntualizzano Daniele Gualtieri, Segretario Generale della Cisl Magna Grecia; Antonino D'Aloi, Segretario Generale della Cisl Funzione Pubblica Magna Grecia; Luigi Tallarico, responsabile del dipartimento Pubblico Impiego della Cisl Magna Grecia e Luciana Carolei, Segretario Generale Cisl Medici Magna Grecia - l'atto del dott. Brambilla fu deliberato senza alcuna informativa preventiva alle Organizzazioni Sindacali, violando il principio del confronto previsto dalla normativa e dalla buona prassi amministrativa.
A ciò si aggiungeva un contenuto che non convinceva nel merito, sia per impostazione che per ricadute operative sul territorio. Per queste ragioni, la Cisl espresse legittimamente la propria contrarietà, sia sul metodo che sul merito.
Diversamente, la dott.ssa Calamai ha rispettato i passaggi formali previsti, attivando la necessaria informativa sindacale e consentendo così un confronto trasparente, consentendoci di attivare le prerogative in capo alle organizzazioni sindacali, cioè osservazioni e richiesta di confronto nei termini contrattualmente previsti.
Di fronte a un atto oggettivamente più articolato, potenziato e coerente con le esigenze del territorio, la Cisl Confederale e di Categoria ha ritenuto, in forma asettica e autonoma, di esprimere apprezzamento per il lavoro svolto, pur avanzando alcune osservazioni migliorative. Perché ogni atto, per definizione, può essere perfezionato: il dono della perfezione assoluta, a nostro parere, è rarissimo o addirittura inesistente.
Non abbiamo mai incontrato la commissaria Calamai. La nostra posizione - continuano Gualtieri, D'Aloi, Tallarico e Carolei - non è frutto di rapporti personali con il management aziendale, tantomeno risponde a interessi personali o a logiche politiche. La Cisl ha sempre mantenuto una linea autonoma, equilibrata e responsabile, distante da strumentalizzazioni di qualsiasi natura e da qualsiasi partito.
La nostra linea sulle questioni che riguardano la sanità è sempre stata molto netta e determinata: sulla carenza di medici, sulla necessità di investire in risorse strumentali, sul tema delle liste di attesa e della medicina territoriale. In questo caso abbiamo espresso un parere sull'atto in sé, che ha marcato un netto cambio di passo rispetto al passato, innanzitutto nel metodo.
A chi, con superficialità, ci etichetta come "sindacato del governo", rispondiamo che forse confonde il confronto con la compiacenza. La nostra cultura sindacale è basata su dialogo, proposta e responsabilità, non sull'opposizione pregiudiziale o sull'accondiscendenza.
Respingiamo quindi ogni accusa che mira a mettere in dubbio la nostra onestà intellettuale e la coerenza delle nostre posizioni. E prendiamo le distanze da chi, alzando i toni e dileggiando il confronto democratico, vorrebbe trascinare anche un tema delicato come la sanità in un clima di tensione ideologica pericolosa.
Noi continueremo a fare ciò che sappiamo fare: rappresentare con serietà e autonomia i lavoratori, cercare soluzioni, promuovere proposte, e onorare il mandato che ci viene affidato dai tanti che scelgono ogni giorno la Cisl per serietà, coerenza e indipendenza.
Ribadiamo - concludono Gualtieri, D'Aloi, Tallarico e Carolei - il nostro appello al senso di responsabilità di tutti gli attori istituzionali, politici e sociali: in un momento così delicato per il futuro della sanità del nostro territorio, è fondamentale che il confronto avvenga nel rispetto delle regole democratiche, anche nella diversità di vedute.
Se il nostro invito alla condivisione non è stato colto, preghiamo vivamente che almeno si eviti ogni forma di strumentalizzazione. Il dibattito, anche acceso, deve sempre restare entro i confini del rispetto reciproco.
L'interesse collettivo deve prevalere su ogni logica divisiva, e noi, come sempre, continueremo a lavorare con coerenza, autonomia e spirito costruttivo. Ma esigiamo lo stesso rispetto che portiamo a tutti, senza distinzioni, ogni giorno, in ogni contesto.
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Forse la migliore risposta sarebbe stata quella del silenzio, perché in Italia, in Calabria e a Crotone lo sanno anche le pietre il ruolo politico che svolge la Cisl, soprattutto dopo la gestione nazionale del sindacato di Luigi Sbarra, nominato sottosegretario da Giorgia Meloni.
Tra l’altro il nome di Sbarra, unitamente a quello di Wanda Ferro, si fa, negli ambienti giornalistici, quale probabile candidato a presidente della giunta regionale, nel caso dovesse venire meno quello di Roberto Occhiuto.
Entrando nel merito della questione contestata, la Cisl scrive che “la dott.ssa Calamai ha rispettato i passaggi formali previsti, attivando la necessaria informativa sindacale e consentendo così un confronto trasparente, consentendoci di attivare le prerogative in capo alle organizzazioni sindacali”.
Qualcuno mente sapendo di mentire perché, secondo il racconto di altri sindacati che hanno contestato l’atto aziendale, questo non sarebbe avvenuto. Se questo dovesse risultare vero l’unico sindacato ad essere stato consultato è la Cisl, che resta anche l’unico a ritenersi soddisfatto.
La cosa più grave, resta comunque, il mancato confronto con il Collegio di direzione, che è obbligatorio. Calamai ha acquisito subito quello della Conferenza provinciale dei sindaci che, a meno di qualche raro esempio, al suo interno non ha professionisti del settore e, quindi, mastica poco la materia sanitaria.
Così Calamai avrebbe acquisito il parere politico dei sindaci e quello della Cisl. Nel merito l’Atto aziendale proposto evidenzia stortura e alcune le citiamo, solo per fare un empio: accorpamento di angiologia, dermatologia e farmacia, non è stata attivata week surgery favorendo, magari senza volerlo, il privato, non sono stati date strutture semplici a Medicina che ha 40 posti letto, non si è tenuto conto della subintensiva di malattie infettive, non esiste il Cup, è stata dimenticata la fisiopatologia respiratoria, accorpato accreditamento di strutture con il rischio clinico, ha scorporato dal distretto la medicina convenzionale con quella specialistica.
C’è un elenco di buoni propositi ma non ci sono medici. Rispetto alla situazione in ospedale, fatte poche eccezioni, cambiamenti non se ne vedono. Non ci sono nuovi servizi, se non quelli che non potranno attuarsi per mancanza di medici. La Cisl è contenta? Il giudizio lo daranno i cittadini che saranno costretti a recarsi in ospedale o alle postazioni di guardia medica distribuite anche in Comuni con una viabilità da terzo mondo.
Bartolo Villaroja (pagina satirica della Provincia Crotonese)