Ioppoli: «Testimoni hanno tesi differenti? Pm contesta reato di percosse»
La replica del consigliere comunale vittima della presunta aggressione da parte del sindaco di Crotone Voce: «Vorrei che la vicenda avesse il suo seguito nelle sedi opportune»
CROTONE Riceviamo e pubblichiamo una intervento del consigliere comunale Ernesto Ioppoli relativo al contenute delle dichiarazioni raccolte dal pm Umberto Iurlaro dai testimoni presenti alla presunta aggressione pepretrata dal sindaco Vincenzo Voce che è accusato di percosse.
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Ciò che mi ha spinto a denunciare quanto accaduto nella sede della Provincia e che ha avuto grande risonanza mediatica, non per mia volontà ma per la gravità del fatto stesso, è la volontà di voler dare ai miei figli un insegnamento che fosse, sia con le parole che con i fatti, sempre e comunque degno di una valenza morale: non si deve in alcun modo essere omertosi accettando cose ed atti che riteniamo assolutamente lesivi della nostra dignità!
Non sono stato omertoso neppure nel caso di cui parliamo pur sapendo che ciò avrebbe avuto, come sta accadendo, delle ripercussioni non piacevoli relative ai rapporti con persone che ritenevo amiche ma che, per interessi che posso intuire, si ostinano ad affermare assurdità.
Capita purtroppo di rendersi conto di chi ti circonda con deplorevole ritardo, anche il sindaco che mi riteneva amico prima, al punto da chiedermi di testimoniare in suo favore in un Procedimento penale che lo vedeva coinvolto, non lo fa ora, ovviamente, solo perché ho osato denunciare pubblicamente e agli organi preposti quanto accaduto.
Apprendo da articoli di organi di stampa apparsi sui social e che mi sono stati inoltrati, che ci sarebbero delle novità sulla vicenda e che i testimoni ascoltati dal sostituto procuratore Umberto Iurlaro, avrebbero sostenuto tesi differenti riguardo i fatti da me descritti.
Leggendo l’articolo che mi è stato inoltrato non mi pare di ravvisare tutto questo, anzi pare che sia stato ravvisato il reato di percosse in seguito a “colpi sulle spalle…e un calcio al fianco sinistro”.
Se poi vogliamo soffermarci su aspetti che riguardano lo svolgersi del fatto, questo sarebbe stato provocato da una parola detta da me al Sindaco Voce che ne avrebbe scatenato una reazione tanto sconsiderata.
Sarebbe altrettanto opportuno, a questo punto, chiedersi cosa mai avrebbe potuto farmi proferire quella frase se non una ripetuta “interruzione energica” da parte del Sindaco nei miei confronti che mi ha impedito di continuare ad argomentare.
Questa interruzione sarebbe stata dettata, a suo parere, “dalla mia impossibilità a rappresentare il quartiere” vista la esiguità dei voti da me presi alle scorse amministrative.
Ritengo sia oltremodo superfluo precisare che questa “interruzione energica” sia stata fatta non in modo cordiale e colloquiale, ma condita da una serie di termini che definirei, a dir poco, coloriti ed…energici.
Inoltre, visti i commenti, pare che ci sia una differenza importante che io non colgo tra colpi inferti a mani aperte o a mani chiuse; la percezione che ho avuto nel ricevere i colpi è quella che ho detto e che ribadisco ma vorrei precisare che ero impegnato a evitare di essere colpito in viso e mi è venuto istintivo girarmi di spalle.
Nonostante tutto, dopo l’accaduto, mi sono recato, seppur estremamente turbato e provato, nelle mie classi per adempiere al mio compito di insegnante; resta solo, consentitemelo, un danno morale che ancora oggi si protrae.
Ora, a questo punto, vorrei che questa vicenda avesse il proprio seguito nelle sedi opportune e non sui social facendo il gioco dei supporter che, come in un tentativo ormai ampiamente scoperto, mescolano campagna elettorale ad assurdo tentativo di rivoltare la frittata.
Ernesto Ioppoli - Consigliere comunale

