L'arte bianca
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«Passano gli anni, cambiano le amministrazioni, ma al Park and ride la situazione non cambia». È quanto denunciano in una nota Giuseppe Aiello e Francesco Turrà, presidente e segretario di Ciclofficina Tr22o che è l'associazione cui è stata affidata dal Comune di Crotone la gestione della struttura pubblica.

L'arte bianca
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«Ancora una volta, nostro malgrado - scrivono Aiello e Turrà -, ci ritroviamo a dover denunciare le condizioni di degrado infrastrutturale in cui versa il Park and Ride di Crotone, a oltre un anno dalla stipula della convenzione con il Comune che si sarebbe dovuto impegnare all’adeguamento infrastrutturale dell’area. Non è la prima volta che accade e siamo certi non sarà l’ultima certo, ma quello che ci rammarica maggiormente, a parte l’aver perso attrezzature e materiali acquistati nell’ambito di un progetto di sviluppo locale sul qual torneremo tra poco, è l’essere nuovamente arrivati a questa condizione dopo aver avuto numerosi incontri con l’amministrazione (in tavoli tecnici a cui erano presenti parti politiche e parti amministrative per rendere concreta l’azione) in cui si è cercato di chiarire il più possibile, la nuova dimensione dell’investimento previsto sull’area: nel corso dell’ultimo anno infatti, Ciclofficina è stata beneficiaria di un finanziamento di 40mila euro, erogato dalla Fondazione Peppino Vismara, per un progetto di impresa sociale che punta al miglioramento della qualità dell’offerta dei servizi turistici del park and ride».
«Tale finanziamento - spiega Ciclofficina - prevede tra l’altro, un investimento considerevole per l’acquisto di una flotta di mezzi elettrici all’avanguardia da mettere a disposizione dei turisti (soprattutto in chiave turistica crocieristica). Per parte sua, l’amministrazione con delibere di giunta comunale N° 443/2022 e 251/2023, ha stanziato 55mila euro per i lavori di ripristino dell’area, come ricordato anche dal vicesindaco Sandro Cretella nella comunicazione ufficiale inviata in data 13 settembre 2023 indirizzata alla scrivente associazione nonché agli assessori e dirigenti interessati».

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«A distanza di questo tempo però - denunciano Aiello e Turrà -, ancora nessun lavoro è stato effettuato, se non il ripristino di alcune buche che comunque rappresentavano un pericolo per la pubblica sicurezza. Oltre al danno però si aggiunge la beffa perché, dopo innumerevoli sollecitazioni, la ditta incaricata dal comune, veniva a fare un sopralluogo presso la struttura rilevando che “il tetto della struttura era fatto bene e che le infiltrazioni erano dovute alle piume dei piccioni che otturavano le vie di scolo e provvedendo a rimuoverle il problema sarebbe stato risolto”; col senno ci viene da pensare che forse quelle famose piume facevano da argine e rimovendole sono state rimossi gli ostacoli per l’acqua che è potuta arrivare a piena portata dentro la struttura».
«A quasi un anno dalla stipula della convenzione, con un progetto di impresa sociale avviato - incalza Ciclofficina -, con la stagione croceristica già iniziata e quella primaverile/estiva alle porte, ci ritroviamo nell’impossibilità di operare in sicurezza nonché a rischiare di perdere (come avvenuto questo week end appena passato) attrezzature e investimenti per incapacità dell’amministrazione di adempiere ai propri doveri. Noi sicuramente continueremo con le nostre attività perché abbiamo scelto di essere quelli che presidiano luoghi che altrimenti sarebbero abbandonati, ma francamente riteniamo inaccettabile che non si riesca a comprendere che quella portata avanti al park and ride è un’attività d’impresa (anche strategica ci verrebbe da dire) a tutti gli effetti, con investimenti consistenti, considerando l’area d’intervento, e l’impegno di figure professionali qualificate. Concludiamo con una domanda all’amministrazione di questa città: voi vi sentireste di tenere in questo spazio 20mila euro di biciclette elettriche appena acquistate? Noi onestamente no», conclude Ciclofficina.