L'arte bianca
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CROTONE Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria, con una sentenza pubblicata ieri, ha accolto un ricorso delle “Società costruzioni Lucchetta” e “Chisari Gaetano” avverso alla decisione del Comune di Crotone di rivedere il progetto riguardante lavori di riqualificazione nell’area archeologica di Capocolonna e il conseguente annullamento dell'appalto.

Il progetto precedente era stato aggiornato alla luce di nuovi finanziamenti arrivati con il Pnrr e prevede, tra l’altro, l’abbattimento di due costruzioni abusive realizzate sul promontorio di Capocolonna da esponenti della famiglia Grande Aracri.

Nelle motivazioni precisa il Tar che «l’attività consultiva della Struttura tecnica valutativa si è incentrata sugli interventi che la Provincia di Crotone, ente gestore, ha qualificato come realizzabili, escludendo dallo spettro valutativo gli interventi che sempre l’ente gestore (Provincia, ndr) ha considerato vietati». Si tratta degli interventi «afferenti al porticciolo, previsto sul versante sud del promontorio e ad opere di ingegneria naturalistica previste su entrambi i versanti».

Sempre secondo il Tar, la Struttura tecnica valutativa della Regione Calabria ha infatti ritenuto che «gli interventi programmati non comportassero incidenze negative sul contesto ambientale e naturale», ecco perché «alla luce di quanto indicato è da escludersi che la determinazione regionale abbia sancito la parziale irrealizzabilità del progetto».

Intanto, in questo groviglio di corsi e ricorsi, si attende la pronuncia sull'opposizione presentata dalla Luchetta costruzioni avversa alla sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso della società Chisari Gaetano, la cui trattazione è fissata per il prossimo 19 giugno. In tutto questo, si configura una corsa contro il tempo sullo scadere dei finanziamenti fissato al 31 marzo 2026 e su cui l'amministrazione sta tentando di ottenere la proroga al 31 dicembre 2027.

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