Asp, Fials diffida Brambilla: «Atto aziendale redatto per pochi amici»
Lunga missiva di denuncia da parte del segretario della sigla di categoria, Franco Sarcone, che chiede di «rivedere la proposta e apportare le dovute correzioni»

CROTONE Una «richiesta di integrazioni e modifiche alla proposta del nuovo Atto aziendale dell’Asp di Crotone» è stata rivolta dal segretario generale del sindacato Fials, Franco Sarcone, all'indirizzo del commissario Antonio Brambilla. Nella giornata di venerdì, infatti, il numero uno dell'azienda sanitaria ha deciso di pubblicare il documento principe sull'albo pretorio, prim'ancora di sentire il parere non vincolante della Conferenza dei sindaci e dell'Ordine di medici e sindacati che incontrerà successivamente.

Ed ecco arrivare, pronta, la prima reazione da parte della Fials che, dopo aver ricevuto la proposta del nuovo Atto aziendale, è la prima organizzazione sindacale a “diffidare” il commissario al rispetto delle normative ritenendo che il documento programmatico sia «l’Atto fondamentale dell’Azienda finalizzato all’esigenza di dare ordine, di dare un senso logico alle cose, collegarle tra loro e renderne evidente il significato strategico complessivo del sistema azienda». «Nel prendere Atto dello sforzo compiuto da chi si è cimentato nella redazione dello stesso – premette Sarcone –, esaminata, con oculatezza, e al solo fine di dare un contributo scevro da polemiche, deve rilevare» tutta una serie di criticità che vengono elencate nella lunga missiva indirizzata anche al presidente della Conferenza dei sindaci e per conoscenza al presidente della Regione Calabria e la dg del dipartimento Tutela della salute calabrese.
La Fials fa rilevare preliminarmente che «chi ha redatto la proposta non ha tenuto conto dell’allegato “A” del dca numero 54 del 16 febbraio 2023, “Linee Guida regionali per l’adozione degli Atti aziendali” e delle normative nazionale e regionali vigenti in materia, generando, conseguentemente confusione». «Preme ricordare – scrive in proposito Sarcone – che lo strumento dell'Atto aziendale rappresenta il volano per il Governo aziendale e il potenziamento della Sanità nel nostro territorio e come tale deve essere strumento e chiave di lettura dell’organizzazione interna e la premessa per le azioni successive».

«L’Atto aziendale – ricorda il sindacato – deve garantire: partecipazione di tutti gli stakeholder, in particolare, degli utenti e degli operatori; trasparenza dei risultati; integrazione istituzionale, finanziaria, organizzativa e professionale; valorizzazione delle risorse umane; e decentramento e responsabilizzazione degli aspetti gestionali; misurando ogni processo ed esito al fine di evitare autoreferenzialità e precisando con forza che per tutti deve valere il principio che non si misura ciò che non esiste».
Al netto di ciò, la Fials di Crotone ritiene che «la bozza del nuovo “Atto aziendale”, così per come concepita, non rispecchia questi principi partendo inizialmente dai rapporti con le Organizzazioni sindacali a tal proposito invitiamo, il commissario straordinario a prendere Atto che nell’allegato sono esplicitate e normate “Le relazioni sindacali… Riguardano...” un attivo rapporto con le Organizzazioni sindacali, nel rispetto delle prerogative e responsabilità e cosi recita al punto 3: “Informazione, concertazione e consultazione”, per la problematica su evidenziata». Insomma i sindacati lamentano che, nella fase di redazione dell'Atto, il commissario non proprio tenuto conto di questo ruolo consultivo.

«È notorio che il nostro “territorio” – commenta Sarcone – è da sempre mortificato e ridimensionato, attraverso una logica di numeri non comprensibili, tra cui alcuni indicatori che da sempre hanno penalizzato sia il presidio ospedaliero di Crotone che il territorio, che fino agli anni 1995, era il fiore dell’occhiello per la nostra regione e punto di riferimento anche nazionale per alcune Specialità. Oggi nella mera logica di spartizione di potere “sanitario politico” di alcuni baroni o pseudo manager della sanità, si continua a perpetrarne lo smantellamento, vedi la Centrale operativa e la Gestione del 118, non più dell’Asp di Crotone (fino a quella decisione uno dei migliori d’Italia…) che sta creando gravi disservizi e mala sanità in tutto il territorio dell’Asp. Il tutto forse supportato – denuncia Fials – anche da tecnici così detti dell’Agenas, che utilizzano indicatori politici, numerici e non tecnici sanitari, non sui flussi, non sulla domanda e la morfologia del territorio, ma solo sulla popolazione residente!».
«Riteniamo, e lo ribadiamo con forza – scrive Fials – che questa proposta di Atto aziendale non va nella direzione prevista dalla normativa nazionale e regionale, ma è pensato e redatto solo per pochi amici che probabilmente “accentrando e usurpando”, si sono visti rafforzare il loro potere sanitario clientelare e contrattuale a discapito della qualità e della professionalità, per il resto degli operatori, che quotidianamente stanno in trincea e non dietro una scrivania, “la storia continua e la mentalità non cambia, anzi peggiora».

A questo punto del documento Fials entra nel merito di alcuni punti contenuti nell’Atto aziendale circa l'Unità operativa del Servizio farmaceutico ospedaliero e territoriale. «In questa proposta – incalza Fials –, come evidenziato in alcune immagini presentate anche alla fatidica cena “istituzionale”, apprendiamo che la stessa unità operativa subisce una metamorfosi e viene declassata da struttura complessa a struttura di alta professionalità e ciò dimostra in modo inconfutabile che chi ha pensato e redatto questo Atto ha seguito solo ed esclusivamente la via clientelare di spartizioni e assegnazione in base a che cosa non è dato sapere! E non le norme vigenti in materia».
A tal proposito Fials rammenta che: «La Legge regionale di accreditamento 24/2008 e successive modifiche e integrazioni e dal Regolamento attuativo approvato con dca 81/2016 che all’allegato 8 indica i “Requisiti specifici dei servizi farmaceutici”; Decreto ministeriale 2 aprile 2015 n. 70, Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera che prevede espressamente l’istituzione di una Uoc di Farmacia Ospedaliera per tutti gli ospedali hub e spoke».

«È evidente – chiosa Sarcone – che con questo “Atto” nascerebbe una riorganizzazione, ulteriormente peggiorativa rispetto alla situazione attuale, dell’assistenza farmaceutica. In particolare, tale riorganizzazione della rete farmaceutica aziendale prevederebbe la totale eliminazione delle strutture aziendali “farmacia territoriale” e “farmacia ospedaliera”, che verrebbero sostituite con due incarichi professionali e l’istituzione di una non meglio dettagliata Uoc “Politiche del farmaco” collocata nel dipartimento degli staff in staff, la domanda sorge spontanea “fine a quale recondito”? Ai posteri l’ardua sentenza!», commenta il segretario generale.
«L’attuale assetto organizzativo adottato – controbatte Fials – non rispetta il quadro normativo vigente e non risulta coerente con le Linee Guida Regionali, le quali prevedono una articolazione che comprende due Uoc e due Uos, queste ultime precedentemente esistenti e non confermate nell’Atto aziendale attualmente vigente. Infatti, nell’allegato “A” del dca 54 del 16 febbraio 2023, conferma l’adozione di una Uoc (Unità operativa complessa) sia “ospedaliera che territoriale”».

«Corre l’obbligo, altresì, a tal proposito – rincara la Fials – di denunciare un atteggiamento non consono nei rapporti professionali umani e istituzionali da parte del commissario straordinario che in qualità di manager dovrebbe possedere per espletare il suo ruolo istituzionale, i tre requisiti fondamentali: “concettuali, tecniche e umane”, che di fronte ad una richiesta di chiarimenti dei professionisti di riferimento “farmacisti”, avrebbe dovuto ascoltarli, confrontarsi sulle problematiche e addivenire ad una soluzione e non discriminarli. Il Commissario, invece, non solo non ha inteso riceverli ma li ha allontanati con arroganza e minacciando di far intervenire le forze dell’ordine, se non avessero lasciato i locali della Direzione. Restiamo basiti difronte a tanta arroganza e prepotenza tipici di un despota e non di un manager della sanità».
Fials ricorda ancora che «la valenza strategica e la complessità organizzativa sono gli indicatori per l’individuazione della struttura con responsabilità di organizzazione e di gestione delle risorse assegnate. Infatti, la valenza strategica di una struttura è indicata da alcuni indicatori: rapporto con istituzioni o organismi esterni all’Azienda; volume delle risorse da allocare; rilevanza delle problematiche trattate; e livello di intersettoriali che caratterizza gli interventi. La complessità organizzativa di una struttura è pianificata, invece, al numero delle diverse professionalità delle risorse professionali, alla rendicontazione economica e giuridica, per quattro distinte farmacie (una ospedaliera e tre territoriali) per importi complessivi che superano i venti milioni di euro di euro ogni anno».

«Ulteriore esempio eclatante - punta il dito Fials - è quello della Fisiopatologia respiratoria che nell’ultimo anno, essendo il personale del servizio ridotto ad un solo sanitario ed un solo Infermiere ha prodotto efficaci risposte in termini di salute (La Broncopatia cronica ostruttiva rappresenta la terza causa di morte e la sindrome dell’apnee del sonno e epidemiologicamente coinvolge circa dodici milioni d’italiani ) avendo effettuato quasi quattromila accessi, oltre ad essere riconosciuta come eccellenza non solo regionale nel campo della medicina del sonno, avendo attivato, tra l’altro, attività ambulatoriali nella diagnosi e terapia dell’asma grave e della fibrosi idiopatica. Il servizio rappresenta l’unica Pneumologia nella Regione Calabria a poter prescrivere farmaci per la sonnolenza dell’Osas, prerogativa fino a ieri dei soli centri neurologici degli ospedali Hub. Non vogliamo pensare ad un “Atto discriminatorio regionale” mirato a colpire ancora una volta questa Asp e i suoi professionisti, ma speriamo che sia stato solo una svita tecnica e non politica!».
«Dobbiamo, però, prendere Atto - prosegue Fials - che nel documento trasferito dal commissario straordinario sono state individuate alcune nuove Unità Operative Complesse (Uuoocc) e dipartimentali, sottratte al presidio ospedaliero e date non sappiamo a chi, o meglio , ancora una volta pur di favorire logiche politiche addirittura si istituiscono due strutture complesse “ gemelle” nel Dipartimento degli Staff. Notiamo che nell’Atto aziendale proposto, aumenta il numero dei Dipartimenti creando nei fatti, un super Dipartimento ospedaliero, cui sono sovra ordinati i Dipartimenti funzionali (Medico, Chirurgico, dei Servizi, Emur ecc.), accentrando potere a discapito della ventilata integrazione ospedale e territorio. In questa ottica si fa un cenno molto vago alla Telemedicina, che sarebbe invece stato un formidabile strumento di raccordo tra l’ospedale e il territorio».
Ricordando che la norma detta regole anche per l’esistenza di un dipartimento che per essere istituito deve avere all’interno non meno di tre strutture complesse, pur di istituire il Dipartimento territoriale (non contemplato in nessuna norma) non solo non si è tenuto conto di ciò, maldestramente, è stata trasferita l’Uoc di Nefrologia dal presidio ospedaliero al distretto, non si capisce come ciò possa avvenire e se il direttore del distretto possa gestire posti letto le Uuoocc restano due

«È necessaria una presa d’Atto da parte di tutti - sollecita Fials - della realtà esistente e della complessità dei servizi e prestazioni erogati per evitare ulteriori danni conseguenti da quanto proposto dal “commissario straordinario e dal suo Collegio di direzione”, tenendo anche conto del fatto che lo smantellamento, il continuo clientelismo politico e di amicizia per il governo e l’organizzazione aziendalistica di alcune Uuoo e Servizi della nostra Asp, segnerebbe il de profundis per l’Asp di Crotone e i suoi cittadini. Sembra evidente e non comprensibile se fosse vero il favorire alcune Uuoo, che risultano chiuse ormai da più di cinque anni, ma che nella proposta di Atto aziendale del Commissario Straordinario dell’Asp vengono riportate come Unità operative complesse e il cui apporto all’erogazione di prestazioni sociosanitarie e servizi da parte dell’Azienda, risultano improduttive e quantomeno dubbie, penalizzando e mortificando ancora una volta i professionisti che lavorano e producono».
Altra scelta incomprensibile nei confronti del Dirigenza infermieristica e Ostetrica, assistenti sociali e tecnici sanitari, ove si prevede una semplice casella in Staff (Uosd) con nessun riferimento strutturale o funzionale e organizzativo
«Il Tutto a voler continuare a mortificare questi professionisti - punta ancora il dito Fials - e gli si dà il contentino con l’assegnazione in staff di Struttura semplice dipartimentale senza alcun organigramma che rappresenti tutte le professionalità esistenti: infermieri, ostetriche, assistenti sociali e tecnici sanitari. Alla faccia della trasparenza e legalità, ma soprattutto del riconoscimento del ruolo e funzione manageriale di queste figure professionali importanti e strategiche per una risposta assistenziale di qualità. Disconoscendo di fatto la 251/2000 e le normative in materia».

Con questa proposta di Atto aziendale «così come è stato concepito - sottolinea Fials -, non si è tenuto neanche in debita considerazione la sicurezza sul lavoro, ovvero, l’insieme delle misure di prevenzione e protezione che hanno lo scopo di tutelare la vita e la salute dei lavoratori dell'Asp».
«Difatti sono spariti l'Ufficio del medico competente e il Servizio di prevenzione e protezione - avverte Fials -, tra l'atro di diretta istituzione dello stesso datore di lavoro, commissario straordinario, direttore generale. Con il nuovo Atto aziendale viene garantita la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e quindi le visite e gli esami medici disposti dal medico competente atte allo svolgimento dell’attività lavorativa alla quale sono destinati? Con la mancanza del servizio di prevenzione e protezione chi garantirà l’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori? Altra pecca la si rileva con il Servizio di Ingegneria Clinica, aggregato all'Uoc "Governo Clinico", cosa ci azzecca? Forse solo per garantire un’ulteriore Unità Operativa Complessa ? (Uoc)».
La Fials con la presente nota, invita formalmente Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone, a rivedere la proposta e apportare le dovute correzioni nel rispetto delle normative vigenti in materia e dei cittadini che non vogliono posti di potere, ma professionalità di qualità che diano risposte alle domande di salute, senza emigrare, per ridurre le liste d’attesa in termini di costi e benefici e non di aggravio o distrazione legale di spesa!
«Si richiede al contempo - scrive Sarcone - al commissario al Piano di rientro, alla Conferenza dei sindaci della provincia di Crotone, al direttore generale del dipartimento Tutela salute, politiche sociali, di verificare che siano stati rispettate le Linee guida regionali per la redazione degli atti aziendali delle Aziende sanitarie della Regione Calabria, giusto sca numero 54/2023. Va da sé, che, ove codesta Direzione dovesse essere di diverso avviso, la scrivente Organizzazione sindacale intraprenderà ogni azione utile e possibile nelle diverse sedi istituzionali e giudiziarie e presso le competenti autorità. Attendiamo invito per poter contribuire fattivamente e nel rispetto del Ccnl, Leggi e normative vigenti al rilancio dell’Asp di Crotone».