Crisi idrica a Crotone. Pingitore: «Ripristinare i serbatoi a San Giorgio»
Il capogruppo di “Stanchi dei soliti” in consiglio comunale a Crotone ha presentato una mozione per impegnare l'amministrazione Voce a mettere in funzione la struttura

CROTONE «In data 2 settembre 2025 ho depositato al protocollo del Comune una mozione affinché il Consiglio comunale deliberi il ripristino e la messa in esercizio dei serbatoi comunali in località San Giorgio». È quanto scrive Iginio Pingitore, capogruppo di “Stanchi dei soliti” in consiglio comunale a Crotone.
L'opera in questione, i serbatoi di località San Giorgio, furono iniziati e mai messi in funzione dall'amministrazione Vallone nei primi anni del 2000. Sarebbero serviti ad accumulare maggior quantitativo d'acqua in caso di crisi del servizio con autonomia di alemeno cinque giorni per la città.
La nuova amministrazione a guida Voce aveva annunciato, poco tempo dopo il suo insediamento, di volerne ripristinare la funzionalità reperendo le risorse necessarie dall'Accordo con Eni. Sempre l'attuale amministrazione ha poi rinunciato, in corso d'opera, alla messa infunzione dell'opera in ragione del subentro di Arrical (e quindi Sorical) quale gestore unico del servizio idrico integrato cui, almeno secondo quanto sostenuto dal sindaco Voce, l'onere spetterebbe. Perché levare quattrini dalle tasche dell'Ente quando c'è chi altro che dovrebbe occuparsene?
Il discorso fila liscio se non vi fossero quelle giornate, come quelle di ieri e di oggi e anche quella di domani, durante le quali il servizio idrico va a singhiozzo e le imprecazioni volano chissà dove dalle bocche degli utenti all'indirizzo di amministratori pubblici e chicchessia...
Sorical ha inviato la terza nota da inizio settimana con cui avvisa che, a seguito di lavori del Consorzio di bonifica, dal «pomeriggio di oggi sarà necessario chiudere il serbatoio di Vescovatello alto al fine di garantire per quanto possibili la continuità del servizio idrico nelle zone che sono state chiuse ieri» e che «pertanto partire dalle ore 18 di oggi e fino alla mattinata di domani ci saranno riduzioni e/o interruzioni» praticamente in tutto il centro cittadino. E per fortuna ancora non sono partire le scuole!
Eppure secondo il capogruppo di Sds Pingitore, il Comune è chiamato a intervenire e il perché lo spiega nella sua nota stampa che proponiamo integralmente.
*****
Parliamo di un'opera realizzata nel lontano 2000, mai entrata in funzione: una storia purtroppo tipica delle nostre parti, dove ciò che dovrebbe essere un bene collettivo viene sistematicamente affossato o abbandonato. Oggi, con un servizio idrico sempre più scadente e la concreta possibilità economica di intervenire, non ci sono più alibi: i serbatoi comunali devono tornare a funzionare.
Prima di tutto perché rappresentano un patrimonio dell'Ente, da tutelare e valorizzare, non da lasciare al degrado. In secondo luogo, perché i soldi spesi per realizzarli sono soldi pubblici, e dunque devono garantire un beneficio reale alla collettività, che nel 2025 si trova ancora, paradossalmente, a fare i conti con la mancanza d'acqua. Va anche sottolineato che la posizione dei serbatoi, a un'altitudine strategica, consente di servire anche le zone più periferiche e disagiate della città.
La mozione porta solo la mia firma, in qualità di capogruppo di Stanchi dei soliti, che rappresenta la volontà del movimento politico cittadino. Non ho chiesto il sostegno di altri gruppi o consiglieri comunali: troppo spesso in questa amministrazione si assiste a un preoccupante trasformismo politico, quello che in gergo si definisce "nduvi i lassi u ri trovi".
Abbiamo visto mozioni naufragare perché i firmatari non si sono poi presentati in aula, facendo affondare istanze fondamentali per il bene comune. Io non ci casco più! La città è di tutti. Ormai si va avanti a colpi di maggioranza, una maggioranza che si allarga all'occorrenza, con chi si presta ai soliti giochi di potere.
È un sistema sempre più incomprensibile, che però non scandalizza più nessuno, né gli elettori né molti cittadini, dei quali non si capisce se siano inconsapevoli o semplicemente rassegnati. Tuttavia, noi vogliamo essere sempre con la testa sulle spalle e a posto con la coscienza.
Io spero che questa mozione venga approvata. Se non passerà, ognuno si assuma le proprie responsabilità. Se non siamo capaci neppure di unirci per attivare un'infrastruttura già esistente e utile a tutta la città, allora davvero stiamo perdendo il lume della ragione. Una cosa deve essere chiara: quando in città mancherà l'acqua, nessuno osi più lamentarsi.
Infine, sentirete sicuramente le solite voci dire: "Il servizio idrico è passato a Sorical", "C'è l'unità d'ambito", "Ci penserà Arrical..." Invito tutti a diffidare da queste giustificazioni preconfezionate. Indipendentemente da chi gestisce il servizio, il Comune ha il dovere di far funzionare i propri beni. I serbatoi sono di proprietà comunale, e in caso di interruzioni o carenze, devono garantire almeno un'autonomia minima di approvvigionamento idrico. Questo è un diritto per la città e un dovere per chi la amministra.
Vale la pena ricordare che il passaggio dalla gestione Congesi alla gestione regionale è stato anche il pretesto con cui la Giunta comunale di Crotone ha prima approvato - e poi revocato con un colpo di mano - il piano di ristrutturazione e il documento di fattibilità dei serbatoi finanziato con i fondi Eni. Un'occasione persa: quei fondi, forse per una volta, sarebbero potuti servire a qualcosa di realmente utile, a differenza di tante altre spese discutibili.
Noi, ci siamo accorti solo mesi dopo di quanto fosse accaduto. Nessun confronto, nessuna comunicazione trasparente, nessun dibattito pubblico. E, naturalmente, nessuna risonanza mediatica come invece avviene quando si sbandierano iniziative spesso di scarsa utilità.
L'approvazione di questa mozione rappresenterebbe molto più di un semplice atto amministrativo: significherebbe raggiungere due obiettivi fondamentali per la nostra comunità.
Il primo è dare finalmente avvio a un'opera pubblica realizzata ben 25 anni fa e poi colpevolmente dimenticata. Un simbolo di immobilismo e spreco che oggi può, e deve, tornare a vivere per il bene di tutti.
Il secondo è di natura strategica: i serbatoi comunali di San Giorgio, situati a 100 metri sul livello del mare e con una capacità di ben 18.000 metri cubi, rappresentano una risorsa fondamentale per la sicurezza idrica della città. In caso di interruzione dell'adduzione al potabilizzatore centrale, sarebbero in grado di garantire continuità al servizio per tutta la rete cittadina.
Non possiamo permetterci di continuare a ignorare un'infrastruttura già esistente, già pagata e decisiva per affrontare emergenze idriche sempre più frequenti. Sarebbe da irresponsabili farlo.
Iginio Pingitore
Capogruppo Stanchi dei soliti