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L'arte della boxe passa dalla famiglia Loriga: anni di successi e di campioni, ma prima di tutto la passione!

Posted On Martedì, 04 Ottobre 2016 19:07 Scritto da

loriga salvatore tobia stefanoSe esiste uno sport nobile in assoluto, questo è il pugilato. Crotone è la piazza calabrese che più di tutte ha espresso eccellenze nel settore e che ha negli anni avuto le sue soddisfazioni e i suoi campioni. Tutto questo anche grazie alla grande passione espressa in questa disciplina dalla famiglia Loriga che ha portato a grandi livelli la boxe nella città pitagorica. Ne ripercorriamo con loro le vicende, per le colonne de la ProvinciaKR. Incontriamo il professor Salvatore Loriga ed i suoi due figli, Tobia e Stefano nella palestra di via Giocchino da Fiore: «Nel 1954 – racconta Salvatore – giocavo in prima categoria col Porto Torres, ma ho deciso di abbandonare il calcio per dedicarmi al pugilato, così ho lasciato al mister il borsone d'allenamento e mi sono recato direttamente nella palestra». Il professore, oggi settantatreenne, ha ancora un aspetto coriaceo, ma dal cuore d'oro. Originario della Sardegna e finanziere di mare in pensione, il professor Loriga vanta molti anni di passione boxistica, oltre ad aver tolto dalla strada tanti giovani, insegnandogli i valori dello sport. Nel suo curriculum può contare oltre cento incontri, tra cui alcuni con la nazionale italiana, e d'aver avuto come allenatore anche Steve Klaus (considerato padre del pugilato italiano), il professor Loriga è stato premiato al centenario (1916 – 2016) della Federazione pugilistica italiana come uno dei migliori allenatori d'Italia. Il professore ha costellato la sua vita di grandi soddisfazioni. Sono molti i “ragazzi” che sono entrati nell'olimpo di questo sport, compreso i figli Andrea, Stefano, Tobia. Dei suoi campioni, di cui inutile dire che è orgogliosissimo, dice: «Il medagliere crotonese, grazie alla Kroton Boxe, dai primi anni '80 si è arricchito con tante vittorie. Ricordo nomi come, Alessandro De Santis, medaglia di bronzo ai mondiali militari e pluricampione italiano dei professionisti, pesi gallo; Giorgio Campanella plurimedagliato con la nazionale italiana e olimpionico a Seul, peso leggero; Giovanni Giungato, campione italiano assoluto dei dilettanti e plurimedagliato della nazionale italiana, pesi piuma; i fratelli Marseglia...». Qaundo apre lo scrigno dei ricordi, il prfessor Loriga elenca una lista lunghissima. Ed è ancor più orgoglioso delle vittorie ottenute dai figli: «Ricordo quando mio figlio Andrea ha vinto il titolo italiano canguri, pesi massimi, prima di passare al Basket (ex giocatore con presenze in A1 ad Imola, ndr). Anche Stefano - prosegue Loriga - mi ha dato belle soddisfazioni: campione italiano canguri, medaglia di bronzo ai campionati europei in Azerbaigian e medaglia d'oro al torneo mondiale in Finlandia, under 17, ha vestito la maglia della nazionale italiana, campione italiani seconda serie e vice campione d'Italia dilettanti assoluti, sfidante al titolo italiano professionisti pesi medi; per non parlare poi di Tobia – continua – ha vinto tutto! Dai canguri ai professionisti: campione italiano novizio A, medaglia di bronzo al torneo internazionale di Alghero con la maglia della nazionale italiana, appartenente al gruppo sportivo militare delle Forze Armate, vice campione d'Italia terza e seconda serie, vice campione italiano canguri, campione italiano assoluti, pluricampione italiano professionisti, pluricampione internazionale e intercontinentale IBF, campione mondiale latino WBC, categoria superwelter, ecc...».

 

 

tobia loriga internaVicino al professore c'è Tobia: «Ho disputato quasi centotrenta incontri tra dilettantismo e professionismo, cercando di rappresentare al meglio la mia terra...». Tobia combatte sempre con addosso i colori della città: per questo motivo è chiamato “lo squalo rossoblu”. Se gli si chiede quale sia stata l'esperienza pugilistica che reputato più più interessante, risponde: «Certamente l'incontro disputato col campione del mondo Julio Cesar Chavez Junior (leggenda, insieme al padre, della boxe messicana, ndr) perché ho vissuto, in quel frangente, il vero pugilato professionistico mondiale. Ricordo ancora la conferenza stampa a Los Angeles e poi l'incontro in Messico, nel fragore del suo “tempio” tra migliaia di spettatori. Indimenticabile anche un'altra esperienza con Sven Paris, soprannominato “White Warrior”, olimpionico e campione mondiale junior professionisti, a quei tempi la speranza del pugilato italiano; tutti mi davano per vittima sacrificale. Allora, molti amici del settore mi chiamavano sconsigliandomi di affrontarlo, ma la cosa che mi ha distinto nel pugilato è l'aver rispetto di tutti, ma timore di nessuno! L'importante per me è sempre stata la massima professionalità negli allenamenti, infatti a discapito dei pronostici ho vinto con Paris, dando a tutti una lezione di umiltà. Potrei raccontare ancora mille aneddoti della mia carriera, ma questi sono i più belli...». Oggi Tobia, combatte ancora in giro per il mondo, da poco ha disputato incontri in Canada e Francia. Tobia ha allenato anche la nazionale italiana junioeres e, insieme al fratello Stefano, ha formato Luca De Masi, campione italiano e medaglia d'oro del club azzurro. Prima di lasciarlo, gli chiediamo in ultima battuta cosa rappresenta per lui il pugilato, sicuro lui risponde: «La Boxe per molti è forza, ma per me è un'arte, rappresentata da tecnica, tattica e intelligenza. Dalla mia esperienza, voglio dire ai giovani crotonesi, che con umiltà e sacrificio si possono coronare i propri sogni. La Kroton Boxe ne è testimonianza». Tobia prosegue nei suoi duri allenamenti e raggiungiamo Stefano, trentatreenne dalla mole possente, allena con passione e ha molte aspirazioni: «Io sono nato in palestra, per me è tutto! Hai presente – mi dice - una persona che dedica una vita ad una laurea e poi ad una professione? Io la mia l'ho dedicata al pugilato, oggi cerco di insegnare al meglio, sto formando dei ragazzi, spero che qualcuno possa darmi soddisfazione, sogno di portarli ai titoli europei professionisti...». Gli chiediamo perché non alle Olimpiadi o al titolo di campione del mondo, ma dall'alto della sua umiltà, esclama «non esageriamo!», ma di sicuro la stoffa c'è e, come si suol dire, non è acqua. La famiglia Loriga e la loro Kroton Boxe sono un valore aggiunto per lo sport crotonese.

Davide Pirillo