Estradato trafficante di essere umani: braccato dalla Questura di Crotone
L'uomo, di nazionalità irachena, aveva fatto perdere le proprie tracce nel maggio 2023 dopo essere coinvolto come elemento di spicco nell'inchiesta "Karonte"

CROTONE Sarebbe stato al vertice di una cellula di un gruppo transnazionale dedito al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sgominato nel maggio 2023 al termine di una inchiesta della Dda di Catanzaro che portò all'arresto di 29 persone con una operazione denominata Karonte. L'inchiesta è tuttora pendente presso il tribunale di Catanzaro con il processo a carico di 28 persone coinvolte.
L'uomo, di nazionalità irachena, aveva fatto perdere però le proprie tracce, rifugiandosi negli Emirati Arabi dove è stato individuato dai poliziotti della Questura di Crotone che, in collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e le autorità locali, ne hanno ottenuto l'estradizione in Italia.
Al suo arrivo a Fiumicino, all'uomo è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della Dda di Catanzaro che gli contesta di essere promotore e vertice della cellula turca dell'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e al riciclaggio del denaro.
Secondo quanto emerso dall'indagine, infatti, il gruppo criminale era organizzato in cellule sparse tra Italia, Grecia e Turchia, ognuna con un compito differente ma con l'unico obbiettivo di far giungere i migranti sulle coste del Sud Italia. Il viaggio aveva inizio in Turchia dove i componenti della cellula turca davano tutte le informazioni sul viaggio e sulla cifra da pagare e conducevano, poi, i migranti a Salonicco.
Qui entrava in gioco la cellula greca che lo portava ad Atene e poi a Patrasso dove si trovavano gli skipper che a bordo di barche a vela attendevano il momento più propizio per partire. L'indagine, portata avanti dalla squadra Mobile di Crotone con la collaborazione in mare degli uomini della Capitaneria di porto, aveva preso le mosse dai frequenti sbarchi avvenuti a partire dal 2018 che hanno interessato la provincia di Crotone, con imbarcazioni condotte quasi sempre da scafisti di nazionalità ucraina o dell'area dell'ex Unione sovietica.
Le investigazioni hanno consentito di delineare il ruolo dell'irakeno quale promotore e con ruolo apicale dell'organizzazione con il compito di gestire il flusso di denaro versato dai migranti per il tramite di varie agenzie con sede in Turchia, movimentato con il sistema Money Transfer e Hawala. L'uomo è stato riconosciuto da molti migranti e ritenuto uomo di potere, titolare delle agenzie di viaggio presso cui venivano effettuati i pagamenti per effettuare le traversate illegali e raggiungere l'Italia.
Ferro: «L'impegno del governo Meloni contro le reti criminali del traffico di migranti»
«L'arresto nell'ambito dell'operazione “Karonte” di un latitante iracheno, considerato a capo di una cellula criminale turca dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, rappresenta un importante colpo messo a segno dai poliziotti della Questura di Crotone, del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e della Polaria di Fiumicino». È quanto afferma la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro (Fdi).
«Dalle attività di indagine - prosegue - è emerso il ruolo dell'uomo, titolare e gestore dei flussi di denaro delle agenzie di viaggio presso cui venivano effettuati i pagamenti per effettuare le traversate illegali verso l'Italia. L'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e resa possibile anche grazie alla preziosa cooperazione con le autorità degli Emirati Arabi Uniti, dimostra quanto sia fondamentale l'impegno congiunto tra le forze di polizia dei diversi Paesi nel contrasto a fenomeni criminali transnazionali come il traffico di esseri umani. Un business odioso, dietro il quale si muovono pericolose organizzazioni che movimentano e riciclano enormi quantità di denaro, lucrando sulla disperazione di migliaia di persone. Il governo Meloni - conclude Wanda Ferro - è impegnato con fermezza a smantellare le reti criminali che operano lungo tutta la filiera migratoria, dall'organizzazione delle traversate allo smistamento, fino allo sfruttamento e al caporalato».

