Effetto buccia di banana sui disservizi idrici e gli alloggi in via Israele
Papanice subisce la chiusura dell'acqua ma non dipende dal serbatoio di Vescovatello basso. Sulla costruzione degli alloggi popolari pesa il Prg e i vincoli della Protezione civile

CROTONE Scarsa disponibilità di acqua e progetto per costruire palazzine di edilizia popolare in via Israele potrebbero rappresentare la classica buccia di banana per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Voce.
La carenza idrica era già un problema serio e per questo andava affrontato nei tempi giusti. Non tutti ricordano la battaglia avviata da Roberto Torchia al tempo in cui era presidente del Consorzio di bonifica di Crotone. Torchia, in più occasioni, aveva chiesto alla politica che governava la Regione, la città e la provincia di Crotone di avviare le procedure per costruire invasi per impedire che l’acqua potesse finire a mare.
Torchia aveva ben chiaro il problema e non fu ascoltato. Così successe quello che Esopo e successivamente Jean de La Fontaine avevano rappresentato raccontando la fiaba della Cicale e la formica. In Calabria e a Crotone i governanti hanno preferito investire nei festini di piazza e oggi la popolazione rischia il tracollo per la mancanza di acqua.
Da qualche anno non nevica e non piove più in maniera regolare e, quindi, nei periodi di maggiore siccità l’acqua manca ed a soffrire sono i cittadini e le campagne (il settore economico più importante del nostro territorio). Se le cicale avessero dato ascolto a Torchia, oggi non avremmo avuto problemi e, invece, l’emergenza bussa sempre con maggiore insistenza.

Proprio ieri la Sorical ha diffuso una nota per informare i cittadini che «a causa di una temporanea riduzione dell'acqua grezza in arrivo al potabilizzatore cittadino, questa sera provvederà a chiudere il serbatoio di accumulo di Vescovatello basso, al fine di consentirne il recupero del livello e garantire una migliore distribuzione nei prossimi giorni».
Non è il primo annuncio di chiusura dell’acqua. Lo sanno benne i cittadini di Papanice che da mesi sono costretti a fare i conti con le continue chiusure. Il quartiere Papanice anche questa volta viene inserito tra i destinatari del disservizio anche se non c’entrano nulla con il serbatorio di Vescovatello basso o da quello Alto.
Perché allora Sorical attribuisce l’interruzione dell’acqua a Paanice collegandola con i problemi del serbatorio di Vescovatello basso? Di sicuro, anche l’ottimo avvocato Paola Bellomo, che si sta occupando della situazione venutasi a creare a Papanice, chiederà spiegazioni in merito. La carenza idrica rischia di diventare un problema serio per l’amministrazione comunale che, sino ad oggi, non ha detto una sola parola in difesa dei cittadini che, sulla carta, dovrebbe rappresentare.
L’altra questione su cui l’amministrazione rischia sul piano elettorale riguarda lo scontro legale che si è aperto con il Comitato di quartiere Tufolo-Farina che ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria avverso alla costruzione delle palazzine in via Israele. Il Comitato denuncia presunte violazioni del Piano regolatore e delle norme di Protezione civile.
Secondo il Comitato, l'area scelta dall’amministrazione per costruire le palazzine sarebbe adibita a zona di emergenza. “Il ricorso contiene 12 punti e fa riferimento alla Delibera di Giunta Comunale n. 325 del 10 luglio 2025”. Se così fosse l’amministrazione avrebbe preso una cantonata. In ogni caso emergenza idrica a ricorso contro le costruzioni di via Israele saranno punti caldi durante la campagna elettorale per la rielezione del sindaco, prevista per la prossima primavera. Una buccia di banana sul piano elettorale.