L'arte bianca
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CROTONE I lavori di smantellamento della discarica a mare sono iniziati ma resta ancora da definire la destinazione finale di 475.000 tonnellate di veleni. I dati possono facilmente ricavarsi da una nota diffusa oggi dal commissario per la bonifica, Emilio Errigo. 

In verità a queste 475.000 tonnellate, certificate da Errigo, ci sono da aggiungere le altre 500.000 tonnellate classificate non pericolose da Eni Rewind e per le quali viene indicato un percorso di discariche italiane ancora non ben definito. Per lo smaltimento di queste 500.000 tonnellate non dovrebbero esserci ostacoli, a meno di sorprese dell’ultima ora. 

Il problema vero, quindi, sono le 475.000 tonnellate per le quali è stata già accertata la presenza di veleni che potrebbero compromettere la salute degli attuali abitanti della provincia di Crotone, ma anche quella delle future generazioni. Nella nota il commissario Errigo evidenzia che “rimangono da individuare uno o più siti di destinazione in Italia o in territorio estero, per oltre 310.000 di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi (ma senza Tenorm e Amianto)”.

Forse per la prima volta Errigo non propone di smaltire questi rifiuti a Columbra

E’ un significativo passo in avanti che il commissario fa. Con questa scelta Errigo si avvicina all’idea più diffusa nella popolazione crotonese sulla destinazione finale dei veleni presenti nella discarica fronte mare. Il commissario, sempre nella sua nota di oggi, fa anche riferimento alle 160.000 tonnellate di scorie contenenti Tenorm (radioattività) e amianto (molecola responsabile del mesotelioma pleurico, che è uno dei tumori più difficili da curare). 

“A tal proposito, - scrive Errigo - giunge notizia dell’attivazione, dell’iter operativo per la rimozione, nel più breve tempo possibile, delle oltre 160.000 tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm e amianto (la cui rimozione richiede a monte l’autorizzazione Prefettizia) attualmente stoccate nella discarica fronte mare di Crotone. Nel dettaglio, si stimano: 112.000 tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm e amianto; 48.000 tonnellate di rifiuti contenenti Tenorm, ma privi di amianto”. 

Il commissario non dice quale potrebbe essere la sua fonte, ma sicuramente le notizie arrivano da Eni Rewind che, a quanto pare, nelle ultime ore, avrebbe individuato altre discariche all’estero per trasportare una parte dei veleni presenti nella discarica a mare di Crotone. Le discariche, quindi, esistono e non solo in Svezia dove sono destinati già 45.000 tonnellate di scorie presenti nella discarica a mare. 

La cosa che fa rizzare i capelli, anche ai calvi, è la facilità con cui Eni Rewind, emulata da alcuni degli “attori” coinvolti nella vicenda della bonifica di Crotone, cambiano la narrativa. Per anni hanno raccontato che, in Europa, non c’erano discariche per accogliere i rifiuti di Crotone e ora, come se niente fosse, raccontano che sono state individuati impianti in Svezia, Germania, Austria, ecc ecc..

La narrazione si cambia come avviene in uno spettacolo teatrale dove tutto è finzione. La bonifica dovrebbe essere una cosa più seria perché in discussione, come sostiene spesso Errigo, c’è la salute di una popolazione decimata dal cancro.


 

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