Akrea, Manica attacca Amministrazione, sindacati e stampa: «Come pecorelle»
«Akrea, niente è cambiato». È quanto scrive in una nota Antonio Manica, capogruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Crotone.
«Con nota dell’8 marzo, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato - scrive Manica - ha comunicato al Comune di Crotone di avere espresso un parere, ex articolo 21 bis della legge numero 287 del 1990, in merito alla deliberazione del Consiglio comunale del 29 dicembre 2023, con cui è stato approvato il rinnovo dell’affidamento in house del servizio di gestione integrata dei rifiuti in favore di Akrea spa».
«Ritiene l’Autorità - entra nel merito Manica - che la predetta deliberazione presti il fianco a censure di illegittimità per carenza di motivazione circa la forma di affidamento del servizio pubblico e la ragioni del mancato ricorso al mercato».
«Orbene - incalza Manica -, l’intervento dell’Autorità si regge su argomentazioni, in fatto e in diritto, pienamente fondate, che possono riassumersi nei seguenti punti: violazione dell’articolo 17, comma 4, del decreto legislativo numero 201 del 2022, il quale prevede che alla deliberazione di affidamento sia allegato un piano economico-finanziario (Pef) al fine di verificare la sostenibilità del servizio su base triennale e per l’intero periodo di affidamento, gli investimenti necessari per il raggiungimento gli obiettivi contrattuali, l’assetto economico-patrimoniale della società e il livello di indebitamento, nel caso di specie, mancante».
«Risultati insoddisfacenti - aggiunge Manica all'elenco delle evidenze compiute dall'Autorità - della raccolta differenziata comprovanti la scarsa qualità del servizio reso da Akrea; la crisi economico-finanziaria della partecipata che, nell’anno 2022, ha chiuso in perdita».
«Nella relazione del 25 gennaio 2024 - annota ancora Manica -, ex articolo 30 del decreto legislativo numero 201 del 2022, sull’andamento dei servizi pubblici locali al 31 dicembre 2023, la Giunta comunale dichiara: “In base alle verifiche effettuate sulla situazione gestionale del Servizio pubblico locale di raccolta e trasporto dei Rifiuti solidi urbani, Servizio di igiene urbana e Raccolta differenziata in regime di house providing, da quanto sopra esposto non si giustifica il mancato ricorso al mercato”».
«In buona sostanza, l’Autorità - spiega Manica - lamenta l’assenza di elementi idonei a giustificare l’affidamento in house del servizio ad Akrea, società in evidente stato di difficoltà, e mette in risalto le responsabilità dell’Amministrazione comunale, sottolineando l’evidente “superficialità” e “contraddittorietà” del suo agire nel momento in cui fa approvare il contratto di servizio in favore della partecipata, in mancanza di un piano economico-finanziario, da una improvvida, impreparata e irresponsabile maggioranza in occasione del Consiglio comunale del 29 dicembre 2023, per poi dichiarare a distanza di un mese: non si giustifica il mancato ricorso al mercato».
«Condivisibile, pertanto, è l’intervento dell’Autorità – commenta Manica - che, nell’esercizio delle sue funzioni di garante della concorrenza, denuncia l’illegittimità della delibera del 29 dicembre 2023 con argomentazioni inoppugnabili. Censurabile, invece, è l’operato dell’Amministrazione comunale, la quale, quando si trova a dover affrontare vicende delicate e dimostrare la giusta qualità (vedasi scandalo Congesi), palesa inadeguatezza e improvvisazione e, nel caso di specie, anche mancanza di volontà nel salvare la partecipata e pianificare le condizioni del suo rilancio».
«Le conseguenze di tale agire - stigmatizza Manica - è che nulla è cambiato: abbiamo un contratto di servizio rinnovato con Akrea che non è in vigore, prorogatio di quello scaduto (con evidente risparmio per le casse comunali) e da qui a breve nuova crisi della partecipata per gli stessi motivi per i quali si è vissuto l’autunno caldo del 2023 e lo spettro della chiusura sempre più vicino».
«Il tutto nel silenzio inspiegabile - attacca ancora Manica - da parte dei sindacati e, ancor più grave, del mondo dell’informazione che da “cane da guardia del potere”, ha assunto, al pari della maggioranza del Consiglio comunale, le sembianze di pecorella silenziosa e mansueta al cospetto del pastore di turno e non si accorge che, tutto intorno, i pascoli da brucare oramai stanno scomparendo».