Fratelli d'Italia incalza su Congesi: «Bomba a orologeria, Voce riferisca»
Il coordinatore cittadino Simona Ferraina mette in guardia sulla pesante esposizione debitoria del Consorzio e chiede a sindaco e giunta di ullistrare le soluzioni prospettate

CROTONE «Al netto di una comunicazione volta ad inscenare operazioni di facciata, tra inaugurazioni patinate e narrazioni autocelebrative, l’attività della amministrazione Voce appare oramai orientata prevalentemente alla propaganda piuttosto che al buon governo. E così le vere questioni, quelle urgenti, quelle che incidono sulla vita reale dei cittadini, vengono ostinatamente eluse o, ancor peggio rinviate, forse nella vana illusione che ignorandole possano perdere di gravità o addirittura svanire da sole». È quando accusa in una nota stampa Simona Ferraina, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Crotone.

«È il caso della vicenda del Consorzio Congesi che - chiarisce Ferraina -, seppur relegata nel più vergognoso silenzio, non è affatto svanita. Rimane lì, sospesa come una mannaia, pronta a calare sulla comunità crotonese con tutto il peso di una minaccia per nulla scongiurata».
«Il Consorzio Congesi - ricorda il coordinatore di Fdi -, formato da 14 comuni della provincia di Crotone per la gestione della distribuzione idrica al dettaglio, depurazione e fognatura, nasce nel 2016 sulla scia del pesante fallimento della Soakro, replicandone il percorso nefasto e oggi destinato allo stesso triste epilogo. È una storia che merita di essere raccontata per capire come la cattiva gestione di un Ente pubblico e l’incompetenza di chi lo gestisce, possa arrivare a sprecare 36 milioni di euro dei contribuenti lasciando un territorio senza investimenti e con un servizio idrico sempre più scadente».
«Siamo di fronte - sottolinea Ferraina - all’ennesimo disastro amministrativo! Nel 2016 Congesi chiede e ottiene dalla Sorical (azienda regionale che distribuisce l'acqua all'ingrosso), che i costi dell’acqua erogata ai serbatoi dei singoli Comuni vengano fatturati direttamente al Consorzio che li gestisce e che riscuote dagli utenti cittadini. Una soluzione che avrebbe dovuto rivelarsi vantaggiosa per un servizio più efficiente ma che in realtà ha presto segnato l’inizio del tracollo del sistema».

«Le cifre - evidenzia la dirigente di Fdi - sono chiare e impressionanti. Sorical ha maturato nei confronti del Consorzio Congesi un credito pari ad oltre 23 milioni di euro quale corrispettivo del servizio idrico all’ingrosso reso al 2° trimestre 2022. A partire dal 3° trimestre 2022, a fronte dell’ingente debito maturato dal Consorzio, Sorical invita i Comuni consorziati a gestire direttamente il rapporto di utenza ma alla fine del 4° trimestre 2024 il debito aumenta di 13 milioni di euro di cui 7,7 milioni di euro per il solo Comune di Crotone».
«Cifre che mettono a rischio concreto le casse comunali - mette in guardia Ferraina - e che palesano una totale incapacità di gestione. Le azioni legali non tardano ad arrivare. Sorical fa causa a Congesi nel tentativo di recuperare il credito, Congesi intenta un ricorso avverso a Sorical, Arrical e Regione, prontamente rigettato dal Tar, in cui contesta il subentro immediato di Sorical nella riscossione e il piano operativo di transizione, mentre la Procura della Repubblica di Crotone indaga per verificare e stabilire se la condotta degli amministratori, dei dirigenti e altresì dei soci di Congesi integri reato e se le cause dell’enorme indebitamento maturato siano riconducibili a fatti illeciti. Sorical diffida, inoltre, il Comune di Crotone e i 13 comuni consorziati al pagamento di quota parte del debito Congesi per il servizio erogato».
«Attesa la riforma in capo alla Regione - prosegue Ferraina - che prevede un gestore unico del Servizio idrico integrato e accertata la fallimentare gestione di Congesi, Sorical, dopo un accordo sottoscritto fra le parti interessate, avvia il subentro nella gestione del servizio idrico Crotonese e dal 1° gennaio 2025 integra le 92 maestranze in forza al Consorzio. Una storia che potremmo, forse ottimisticamente definire, “a lieto fine” se non fosse per un dettaglio non trascurabile: l’importante esposizione debitoria rimane e continua a pesare sui bilanci comunali. Sembrerebbe però che neanche un disastro di tale portata sia utile ad attirare le dovute attenzioni dei nostri amministratori, straordinariamente loquaci in occasione di piccole opere di maquillage urbano e pennellate artistiche e muti sui temi cruciali».

«Ma il silenzio non è più un’opzione - avverte il coordinatore di Fdi - e il sindaco Voce, assieme alla sua giunta, dovrebbe spiegare ai suoi cittadini quali sono le strategie che intende mettere in campo per sanare il debito. Dovrebbe spiegare perché, per anni, si è continuato ostinatamente a tenere in vita un consorzio che sin dal primo giorno si è dimostrato un capolavoro di inefficienza, con un cda che, ancora oggi, percepisce lauti compensi con i soldi di noi cittadini. Dovrebbe chiarire perché si è impedito che un tema di tale gravità fosse discusso in Consiglio comunale, ignorando le richieste, legittime, di un corposo numero di consiglieri. I cittadini di Crotone hanno il diritto di sapere. Hanno il diritto di avere risposte chiare su come verranno utilizzati i loro soldi per sanare un eventuale default. Hanno il diritto di sapere se si ritroveranno a pagare tasse più alte o subire tagli ai servizi per coprire gli eventuali errori di chi li amministra».
«Questo debito non è una pratica tecnica da procrastinare - sollecita Ferraina -, non è un numero astratto sul bilancio: è una bomba a orologeria che esploderà sull’intera cittadinanza se non verranno prese decisioni immediate e risolutive. Vede sindaco Voce, il silenzio alcune volte è considerato “virtù dei forti”, ma spesso è semplicemente espressione di chi non sa dare risposte», conclude Ferraina.