L'arte bianca
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CROTONE «Penso sia arrivato il momento di affrontare senza ulteriori tergiversazioni la grave questione relativa a Congesi». È quanto auspica in una nota stampa il capogruppo di “Stanchi dei soliti” al Consiglio comunale di Crotone, Iginio Pingitore.

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«Come già annunciato nella conferenza stampa del 25 ottobre scorso - ricorda Pingitore -, il nostro gruppo "Stanchi dei soliti" ritiene, con spirito di forte responsabilità, che si debbano avviare soluzioni definitive. Durante quella stessa conferenza stampa, abbiamo deciso di intraprendere un nuovo percorso politico. Le recenti vicende giudiziarie del Consorzio avrebbero comunque portato questo argomento ai vertici della nostra agenda politica».
«Il Comune di Crotone, in quanto socio di maggioranza - sollecita Pingitore -, deve fare un passo avanti con serietà e determinazione. Non è tempo di indugiare, ma tutelare e salvaguardare innanzitutto le maestranze, i dipendenti tutti, che hanno sempre dimostrato competenza e professionalità, garantendo, quindi, un futuro più luminoso e giusto per tutti. Ho apprezzato l'ultimo intervento del consigliere Antonio Manica, il quale ha espresso le sue forti preoccupazioni».
«Mi tocca fare un piccolo inciso - sottolinea Pingitore -: Congesi, come ben noto, nasceva dalle ceneri di Soakro (società per la gestione delle acque crotonesi). All'epoca ricoprivo la carica di sindaco a Scandale e nell'anno 2016 l'ente doveva subentrare come socio nella nuova gestione delle acque e dei depuratori. Mi opposi fermamente a questa iniziativa, in quanto vedevo per il Consorzio le stesse sorti della Soakro. Oggi i fatti mi danno ragione: Scandale gestisce gli impianti con un solo dipendente e non è a rischio di subire colpi finanziari a causa della gestione da parte di terzi».
«Pertanto, nelle vesti di consigliere comunale della città di Crotone - sostiene Pingitore -, non posso esimermi dal trattare l'argomento. Occorre trovare un'immediata e definitiva soluzione; chiedere lo scioglimento del Consiglio di amministrazione, poiché, dai primi anni della costituzione, il Consorzio ha registrato le criticità, soprattutto in termini di liquidità, per far fronte alle esigenze legate ai costi del servizio, del personale e ai contenziosi esistenti. Fin da subito, questi costi superavano di gran lunga gli incassi dell'azienda, a fronte di una capacità di incasso appena del 50%».
«C'è di più - aggiunge Pingitore -! Mentre Soakro era una società di capitali dotata di autonomia patrimoniale perfetta; le obbligazioni sociali venivano soddisfatte esclusivamente dalla società fallita, senza alcun coinvolgimento dei singoli soci (comuni). I creditori, pertanto, dovevano far valere le proprie ragioni in sede fallimentare. Al contrario, Congesi è un consorzio costituito per la gestione del cosiddetto servizio idrico integrato tra comuni della provincia di Crotone, senza fini di lucro. A differenza delle società pubbliche, al consorzio non si applicano il codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, escludendo quindi l'applicazione sia delle norme sulla liquidazione giudiziale sia di quelle sulla liquidazione controllata. In sostanza, il Consorzio non può fallire, come dichiarato con la sentenza del Tribunale di Crotone, del 5 aprile 2024 poi confermata in sede d'Appello».
«Il Consorzio, rappresenta - riporta Pingitore - i Comuni aderenti; quindi, Crotone risponderà nella misura del 51%. La debitoria ammonta a 45.000.000,00 euro, di cui Crotone dovrà rispondere per la somma di 22.950.000 euro. La gestione debitoria ci obbliga a fronteggiare una realtà ineluttabile che non possiamo permetterci di sottovalutare perché le conseguenze sono destinate a riverberarsi pesantemente sul bilancio comunale e l'ente rischia di trovarsi intrappolato in una spirale di serie difficoltà finanziarie», conclude Pingitore.