L'arte bianca
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CROTONE Avvocati dei consumatori (Adc) denunciano «la manovra del silenzio sulla crisi idrica» quale «strategia del Comune» di Crotone rispetto all'«attacco ad A2A per eludere le responsabilità di Sorical-Arrical sul danno ventennale e sul 50% di acqua persa». 

Paola Bellomo di Avvocati dei consumatori esprime «ferma condanna per la prosecuzione della crisi idrica e la strategia comunicativa adottata dal sindaco Vincenzo Voce». 

«Di fronte alla riduzione di portata dovuta alla gestione A2A - denuncia Bellomo -, il sindaco ha giustamente dichiarato che  “l’acqua non è una merce, è un diritto inviolabile”. Tuttavia, l'Associazione denuncia che tale retorica etica viene utilizzata per mascherare il fallimento sistemico e le responsabilità politiche del servizio idrico calabrese». 

«La critica del sindaco Voce, pur dura - stigmatizza Bellomo -, si concentra esclusivamente su un soggetto privato che opera su concessione (A2A), ignorando le responsabilità dirette degli enti più vicini all'Amministrazione. Il sindaco ignora il direttore generale di Sorical, il quale ha ammesso pubblicamente che la crisi è un “problema” di sistema che è partito con 30 anni di ritardo in Calabria». Invece di contestare Sorical per l'inefficienza, l'attacco è rivolto altrove». 

«Tale inerzia è riconducibile - sostiene Bellomo - al fallimento storico degli investimenti (di cui il Comune ha responsabilità come ex socio di maggioranza in Congesi) e alla filiera di potere che lega il sindaco agli esponenti di Arrical (l'ente che ha avallato la strategia tariffaria e il triplicare del costo dell'acqua). La mancata risposta alla nostra diffida formale da parte del Comune e del Prefetto dimostra la difficoltà di giustificare la gestione in sede istituzionale». 

«L'attacco selettivo ad A2A - rilancia Bellomo - non risolve il danno economico e legale che grava sui consumatori: nonostante la riduzione della portata da Calusia, l'acqua che arriva al potabilizzatore continua ad essere persa per circa il 50% nella rete Sorical. La manovra politica non elimina l'illegittimità della tariffa che addebita questo 50% di spreco ai cittadini».  

L'Associazione Avvocati dei Consumatori richiede che «il Comune abbandoni la tattica dello scarica barile e agisca immediatamente in tutela dei cittadini: il Comune deve rispondere immediatamente alla nostra diffida formale, utilizzando la stessa risolutezza contro Sorical e Arrical che usa contro A2A; Sorical deve procedere immediatamente al pagamento degli indennizzi automatici (di 30 o 60 euro per utenza) per la violazione della Carta dei Servizi e avallare la nostra richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale per il disagio subito; chiediamo un piano di recupero perdite immediato e trasparente per eliminare l'unica colpa che è interamente gestibile: il 50% di dispersione dalla rete; l'acqua è un diritto inviolabile, e la politica deve smetterla di usarla come merce di scambio o come strumento di diversione», conclude la nota.

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