A carri armati spenti, Errigo riferisca su attività e spese per la bonifica
Circa un anno e mezzo dopo la nomina del commissario, sarebbe opportuno rendere pubblici i costi di funzionamento della struttura creata a supporto

CROTONE I carri armati annunciati dal commissario della bonifica, Emilio Errigo, sono rimasti spenti sotto i capannoni nella caserma dei carristi. Il vulcanico e simpatico generale aveva annunciato di essere pronto ad usare i carri armati e anche l’esercito nel caso in cui le attività di bonifica non fossero state subito avviate.
Le sue minacce (metafore), per fortuna, sono rimaste parole al vento e meno male, perché viste le difficoltà a fare partire le attività a questo punto i cannoni dovevano già fare sentire il loro tragico rumore di morte.
La situazione della bonifica è più delicata di quello che appare e la matassa è più intricata di quanto si possa immaginare
Non c’è dubbio che un’eventuale forzatura, fatta anche con intenti positivi quali quelli di Errigo, potrebbe avere ricadute ancora più nefaste di quelle che i cittadini crotonesi stanno vivendo per la loro esposizione agli agenti cancerogeni provenienti dai veleni disseminati nell’area industriale e non solo.
La situazione la conoscono bene le numerose famiglie con malati che combattano la battaglia per sopravvivere alle metastasi. Non può sfuggire che ci sono in campo forze che vorrebbero continuare a riempire il territorio crotonese di discariche per lo smaltimento di veleni prodotto in altre aree del Paese e dell’Europa.
Questa è purtroppo la partita che si sta giocando. I carri armati sono comunque rimasti spenti ed Errigo, da qualche tempo, sembra essersi preso una pausa di riflessione e non sta più lanciando sfide che prevedono l’entrata in campo di militari e armi da guerra.
Un silenzio gradito a tanti nelle esternazioni che fanno riferimento alla sua cultura militare, riconducibile alla sua lunga e brillante attività di ufficiale della Guardia di finanza. Le sue battute, in ogni caso, erano simpatiche anche se non del tutto gradite a chi, come chi scrive, non ama molto il regime militare.
Ha fatto bene Errigo, quindi, a scegliere la via del silenzio per quanto riguarda i riferimenti all’uso della forza e degli strumenti in uso ai militari impegnati in battaglie dove c’è un nemico da abbattere. La stessa cosa non si può dire per quanto riguarda il silenzio sugli impegni di spesa che sta affrontando attraverso l'utilizzo dei 65 milioni di euro che il Tribunale di Milano ha riconosciuto alla città di Crotone quale risarcimento per i danni ambientali subiti dalle attività industriali.
C’è la consapevolezza che il generale Errigo, tra le prime attività messe in campo, dopo la sua nomina a commissario, c’è stata quella di programmare le attività e le spese e renderle pubbliche. A distanza di circa un anno e mezzo dal suo insediamento sarebbe gradito un resoconto dettagliato delle somme impegnate e degli obiettivi raggiunti.
I soldi che legittimamente gestisce appartengono ai cittadini di Crotone ed è altrettanto legittimo sapere quanti soldi sono stati, sino ad ora, spesi e quale ricadute positive hanno avuto o avranno i cittadini.