La Madonna sfrattata e i fondi del Pnrr a rischio: prima sfida per Torriani
Iniziati nel giugno del 2023, i lavori di restyling del duomo di Crotone sono fermi ai sondaggi. Del finanziamento previsto (6 milioni), 2,8 provengono dagli aiuti Ue

CROTONE Sfrattata da casa da oltre due anni. Nel giugno del 2023 nessun crotonese si immaginava che la sacra immagine della Madonna di Capocolonna avrebbe dovuto traferire la propria dimora per tanto tempo.

Nessuno si immaginava che la cattedrale minore avrebbe rischiato di chiudere i battenti e diventare, come si diceva nel secolo scorso, una “cattedrale nel deserto”. Un’espressione utilizzata per indicare un’opera realizzata in una zona scarsamente popolata e, quindi, inutile.
È davvero triste arrivare in piazza Duomo e trovarsi davanti ad un vuoto mai visto, soprattutto a maggio, quando il popolo di Crotone festeggia in massa la sua miracolosa e amata Madonna. Non c’è un’anima davanti all’ingresso della cattedrale minore, ma nemmeno un cane. C’è il deserto che avvolge tutto e dà l’idea del nulla incombente.

Il problema vero è che quel deserto rischia di diventare eterno, perché se non vengono portati a termine i lavori previsti per rifare il look della basilica minore potrebbero tornare al mittente i 2,8 milioni di euro assegnati al progetto con i fondi del Pnrr (lavori da ultimare entro il 31 dicembre 2025), anche se la somma disponibile per l’intero intervento è di sei milioni di euro.
Altri tre milioni di euro arrivano dall’8 per mille della Cei. Senza la disponibilità dei 2,8 milioni di euro del Pnrr il progetto di riqualificazione previsto rischia di divenire una grande incompiuta. La preoccupazione che i Crotonesi potrebbero perdere anche la chiesta più importante della città non è peregrina. Intanto sono più di due anni che l’ingresso resta interdetto.

L’interno è quello di un cantiere fermo da tempo: calcinacci e polvere, là dove i fedeli si ammucchiavano per pregare la Madonna di Capocolonna e le sacre immagini ospitate nelle tre navate della storica chiesa. Nel progetto c’è la compartecipazione della chiesa di Crotone e della Soprintendenza archeologica, che ha aggiunto alle altre somme: 200.000 euro ottenuti dal Mic. Ecco perché i milioni in campo sono sei.
L’idea progettuale era quella di rifare il tetto ed eliminare i marmi delle colonne che impediscono la traspirazione all’intera struttura. Prima, però, è stato deciso di valutare l’entità di alcune fessure visibili. Si è così partiti da sondaggi sulla pavimentazione di marmo e, quanto è dato sapere, tutto è fermo a questi lavori.

Nessuno parla e c’è reticenza anche in alcuni ambienti del clero. Tutti sperano nel nuovo vescovo arrivato da Milano, Alberto Torriani, e puntano il dito contro il suo predecessore, vescovo Angelo Raffaele Panzetta, che ha deciso l’intervento e condiviso il progetto tecnico predisposto. Panzetta aveva espresso la preoccupazione che sui ritardi dei lavori alla cattedrale minore si potessero scatenare le polemiche delle campagne elettorali.

Non è stato proprio così, perché nonostante il fermo dei lavori è calato un silenzio mortale su tutta questa drammatica vicenda e intanto la Madonna di Capocolonna è stata sfrattata dalla sua nicchia della cattedrale minore ed è ospitata nella chiesa dell’Immacolata. Anche questa chiesa ha vissuto vicissitudini e travagli ed è aperta grazie alla testardaggine di don Pino Covelli, il sacerdote del “Pelo e contropelo”, la trasmissione diffusa dall’ex emittente Telediogene.
Don Pino, venuto a mancare da qualche anno, quando era in vita ha dovuto combattere anche contro un altro vescovo per rifare il tetto di quest’altra storica chiesa. Ricordo di avere appreso da un suo racconto che si era rivolto al vescovo dell’epoca per avere i fondi e rifare il tetto e di avere avuto una risposta non condivisibile: “Se non hai i soldi chiudi la chiesa”. Don Pino non era uno che non le mandava a dire o aveva paura di combattere le sue battaglie.
La chiesa dell’immacolata è ancora aperta e può così ospitare la Madonna di Capocolonna tanto amata da tutto il popolo di Crotone. Senza questa chiesa avrebbe rischiato di restare senza casa. Una sfrattata.