L'arte bianca
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CROTONE Potrebbero essere ritirate le dimissioni del sindaco di Crotone Vincenzo Voce. L’ipotesi che tutto possa chiudersi con un rientro, entro i prossimi 20 giorni, è stata fatta circolare ieri con grande insistenza tra i consiglieri comunali di maggioranza.

Il racconto da fare in pasto ai cittadini è quello del momento delicato per la realizzazione dei progetti e per il mantenimento dei finanziamenti ottenuti dal Comune di Crotone. Si dirà che senza l’amministrazione comunale la città rischia di perdere una montagna di finanziamenti ottenuti grazie all’attività messa in campo da Voce. 

Il male minore, a questo punto, sarebbe quello di ritirare le dimissioni per garantire alla città la continuità amministrativa. Ma quanto manca alla fine della consiliatura? Probabilmente si voterà tra aprile a maggio prossimi. Significa che l’amministrazione guidata da Voce avrebbe concentrato in questi ultimi pochi mesi gran parte della realizzazione dei progetti messi in campo in cinque anni. 

Questa amministrazione è stata in carica già per cinque anni pieni, essendo stata eletta il 3 ottobre 2019. Per una scelta nazionale ha ottenuto, insieme a tutte le altre amministrazioni in scadenza in questa data, una proroga di sei o sette mesi. Se Voce non dovesse ritirare le dimissioni verrebbe meno la sua gestione solo per il periodo della proroga. 

Le voci che circolano nella maggioranza dicono che si intende archiviare l’episodio che ha determinato le dimissioni come un fatto amministrativo. Per ammissione dello stesso Voce, con quelle scuse pubbliche chieste al consigliere comunale della sua maggioranza Ernesto Ioppoli e alla città, ha ammesso di avere dato i pugni e un calcio al suo consigliere. 

Le ragioni, secondo il racconto di Ioppoli, sono dovute al fatto che il consigliere contestava la scelta di costruire alcune abitazioni popolari in via Israele. Picchiare la gente che non è d’accordo con quello che si pensa è reato un penale e l’immagine del sindaco che prende a pugni a calci un consigliere non depone bene per la città.

In Ungheria l’attuale europarlamentare Ilaria Salis è stata arrestata ed ha fatto il carcero duro. Ha anche rischiato una condanna severa, se non fosse stata eletta al parlamento europeo. L’Italia è un Paese più civile, ma questo non significa che si può fare finta di niente quando le regole che lo Stato si è detto vengono disattese e chi ricopre incarichi non risponde dei propri errori. 

Se le dimissioni verranno ritirate l’idea che passa è quella che sono state date per fare passare, senza ulteriori danni, il momento di sdegno. Venti giorni sono un tempo sufficiente per fare decantare una situazione critica e l’aggressione fisica al consigliere comunale potrà essere archiviata come un normale momento di debolezza. 

C’è un’altra questione che preoccupa perché viene utilizzata spesso e cioè quando un politico commette un ipotetico reato non tocca più ai magistrati giudicarlo, ma ai suoi elettori. In queste ore i fans di Voce hanno iniziato una campagna di raccolte firme per chiedere al sindaco di ritirale le dimissioni. Questo fa pensare che, nel prossimo futuro, anche i reati più gravi potranno essere risolti con una raccolta firme.

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