L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca

CROTONE Un “diario” dall'Expo di Osaka 2025 carico di apprezzamenti, ma anche di allettanti prospettive per il futuro. È quello tratteggiato grazie ai reportage del direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, Filippo Demma, che si è calato nei panni di “inviato”, per la settimana trascorsa da protagonista presso il Padiglione italiano dell’Expo del Sol levante. 

Forte della ritrovata spinta offerta anche dal partenariato sociale stretto col Consorzio Jobel guidato da Santo Vazzano, la “premiata ditta” si è spinta fino all'estremo Oriente per presentare il mega progetto “antica Kroton”. 

La settimana della Calabria all’Expo di Osaka e il Padiglione Italia, conclusasi lo scorso 27 aprile, è stata così animata da immagini, suoni e colori della Magna Grecia. L’obiettivo è stato quello di «raccontare una Regione diversa dagli stereotipi, un posto in cui natura e storia si fondono per offrire al visitatore un incantevole paesaggio culturale», spiega il direttore. 

I Parchi archeologici di Crotone e Sibari hanno partecipato alla spedizione riferisce Demma con «un contributo decisivo all’immaginifica installazione che impreziosisce il padiglione con una serie di colonne video animate che propongono le immagini dei nostri monumenti, mentre una “teca virtuale” presenta il modello 3d del celebre diadema d’oro di Hera Lacinia». Oltre Kroton anche Sybaris in primo piano, il Parco del Cavallo, Capocolonna e la Fortezza Le Castella. 

Importanti anche la serie di iniziative divulgative, come il workshop dal titolo “La Calabria: esempio di sviluppo urbano e dei piccoli borghi attraverso la Cultura” in cui il direttore Filippo Demma ha presentato il modello di gestione dinamico e innovativo dell’Istituto, parlando di “Patrimonio archeologico e sviluppo locale su base culturale”, in un seminario introdotto da Anna Barbara, che ha messo a confronto l’esperienza italiana con quella giapponese; Mario Cucinella che ha parlato di rigenerazione urbana su base culturale; la soprintendente Stefania Argenti che approfondirà gli aspetti della ricerca archeologica a Crotone e le ricadute sulla possibile riqualificazione urbana, con riferimento al caso di Antica Kroton; Giuseppe Mantella si è occupato dell’impatto culturale sullo sviluppo delle aree interne, con il caso di Gerace. Infine Hidenobu Jinnai ha disegnato una prospettiva comparata tra borghi italiani e villaggi giapponesi, analizzando strategie di rigenerazione. Le conclusioni sono state dunque affidate all’assessore Rosario Varì, della Regione Calabria. 

«A quanto pare - conclude Demma -, il gran lavoro della Regione Calabria e la collaborazione con i Parchi Archeologici di Crotone e Sibari ha colto nel segno. Il seme è stato gettato, bisogna ora tessere la tela dei rapporti per fare in modo che chi è rimasto affascinato dai suoni, dai colori, dalle immagini della Magna Grecia coltivi la sua curiosità e approdi sui nostri lidi. Forza, l’avventura è appena cominciata», conclude Demma.