CROTONE Il comandante della Legione carabinieri Calabria, generale di brigata Riccardo Sciuto, si è recato in visita alla caserma del Comando provinciale di Crotone, dove ad attenderlo ha trovato gli ufficiali e i militari della sede, una rappresentanza del personale, effettivo alle Compagnie di Cirò Marina e di Petilia Policastro, alle 21 Stazioni ubicate nell'intera Provincia, e al Gruppo carabinieri Forestale, nonché alcuni degli appartenenti alla locale sezione dell'Associazione nazionale carabinieri.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

L'alto ufficiale ha subito incontrato tutti i militari, porgendo loro il proprio saluto, dando il suo indirizzo di comando e complimentandosi per le recenti operazioni di servizio, giunte al culmine dalle indagini "Sahel" e "Nemesis", che hanno consentito, gli scorsi mesi di settembre e ottobre, tra l'altro, di disarticolare le cosche della 'Ndrangheta "Martino" di Cutro e "Tallarico" di Casabona, di accertare le ingerenze di quest'ultima nelle ultime elezioni amministrative e nell'attività dell'Ente comunale.


Sciuto, riferisce una nota, «si è soffermato sull'importanza di mostrare nel quotidiano servizio i valori propri degli appartenenti all'Arma dei Carabinieri, di garantire vigorosamente e incessantemente la vicinanza dell'Istituzione alle diverse cittadinanze, non omettendo di rammentare quanto sia elevata e fondamentale la funzione della stessa nella società, non limitata alla prevenzione e alla repressione dei reati, soprattutto predatori e contro la persona, in particolare nei confronti dei soggetti vulnerabili e nell'ambito familiare, o a reprimere i medesimi e le attività dei pervasivi sodalizi, appartenenti alla criminalità comune e organizzata della provincia, bensì estesa alle singole comunità e ai giovani, con delle conferenze, realizzate ad hoc su varie tematiche sociali e professionali, quindi con dei momenti d'incontro, appositamente dedicati».
Prima di lasciare Crotone, Sciuto si è recato in Prefettura e alla Procura della Repubblica per incontrare la prefetta Franca Ferraro, e il procuratore capo facente funzioni Vincenzo Capoccia.