L'arte bianca
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PETILI POCASTRO Si dimettono quattro consiglieri comunali di Petilia Policastro perché hanno maturato la certezza «di operare in un consiglio comunale che ha perso credibilità, coraggio e senso istituzionale». A presentare le dimissioni «irrevocabili» sono stati oggi i consiglieri Giovanbattista Scordamaglia, Mariella Cistaro, Antonella Ierardi e Carmine Mangano.

Nella lettera depositata al protocollo del Comune e inviata al presidente del consiglio comunale, ai consiglieri comunali, al segretario comunale e al prefetto di Crotone i dimissionari denunciano che «partecipare alle sedute è diventato un esercizio inutile e, sotto molti aspetti, umiliante».

La scintilla di questa crisi di rapporti tra maggioranza che sostiene il sindaco Simone Saporito e l’opposizione è scoppiata nell’ultima seduta del consiglio comunale, tenutasi lo scorso 14 novembre. Alla maggioranza non sono piaciute le cose dette da Scordamaglia e in particolare il fatto che ha detto di «vergognarsi di appartenere al consiglio comunale di Petilia Policastro».

Su queste affermazioni la maggioranza ha innescato la polemica contro il consigliere. La polemica, secondo quanto viene riferito dallo stesso Scordamaglia, non si è esaurita nel dibattito consiliare ma è proseguita sui Social, dove la maggioranza avrebbe chiesto le sue dimissioni. Galeotta è stato quindi la pagina social, perché oggi a dimettersi non è stato solo Scordamaglia e secondo quando è dato sapere anche chi subentrerà ai quattro dimissionari di oggi seguirà la linea tracciata delle dimissioni.

Giovanbattista Scordamaglia

Si aprirebbe così una crisi per la maggioranza eletta alle elezioni dell’ottobre di quattro anni fa. Dal canto suo Scordamaglia dice di avere pronunciato la parola «vergogna» anche perché, durante la seduta, erano stati impiegati diverse ore per dibattere su un regolamento riguardanti gli animali presentato diversi mesi prima dalla consigliera Maria Teresa Scisca (elette tra le liste a sostegno del sindaco Saporito).

Ore passate a discutere di un regolamento che poteva essere approvato subito visto che c’era stata la possibilità di valutarlo prima. Tempo prezioso, quindi, sottratto alla valutazione di questioni rilevanti per la vita dei cittadini.

Nella lettera di dimissioni i quattro, tra l’altro, riprendono una polemica contro l’amministrazione scoppiata nel mese di luglio 2022, quando sui muri di Petilia Policastro era stato affisso un manifesto con il quale si esprimeva solidarietà per il suicidio avvenuto in carcere di un cittadino di Petilia Policastro, che era stato accusato di avere fatto parte del gruppo che avevano partecipato all’uccisione di Lea Garofalo.

Il sindaco Simone Saporito

Nella lettera di dimissioni, infatti, i quattro consiglieri scrivono: «Il punto più grave, e per noi inaccettabile, è stato però il totale silenzio istituzionale rispetto ai manifesti apparsi in città con la firma “mafia”: un episodio che avrebbe imposto una reazione immediata, forte e unanime. Invece nulla. Nessuna condanna, nessuna presa di posizione, nessun gesto di dignità politica».

I malumori dell’opposizione nei confronti dell’amministrazione Saporito sono datati e diversi per cui le dimissioni, a loro dire, rappresentano «un atto di dignità personale e di rispetto verso i cittadini, non verso chi, in questi anni, ha trasformato il consiglio comunale in un luogo muto, inefficace e incapace di assumere decisioni serie». 

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