Consiglio, maggioranza e opposizioni distanti dopo le dimissioni del sindaco
Appello al senso di responsabilità da Cretella che ha parlato da “reggente”. Manica bacchetta il silenzio di Prefettura, Sergio Ferrari e consiglieri d'area sull'accaduto
CROTONE Non c’è convergenza tra maggioranza e opposizione nel primo consiglio comunale tenutosi dopo le dimissioni presentate dal sindaco Vincenzo Voce. Eppure la seduta era iniziata con l’appello del vicesindaco Sandro Cretella a ritrovare il senso del confronto civile che era mancato nei cinque anni di consiliatura ormai passata. Ha chiesto di avviare un percorso di condivisioni e rispetto dei ruoli nell’interesse della città.
Cretella ha parlato da “sindaco reggente”, considerato che il sindaco eletto (Voce) si è dimesso e la legge assegna “il potere di rappresentanza legale al vicesindaco”. Un potere che ha una durata limitata; 20 giorni. Il calcolo fatto dice che i 20 giorni andranno in scadenza il prossimo 17 novembre e se entro questa data le dimissioni di Voce non saranno ritirate ci sarà lo scioglimento del consiglio comunale e la nomina di un commissario prefettizio.
Un’ipotesi che Cretella, gli altri assessori e i consiglieri di maggioranza vorrebbero scongiurare. L’obiettivo è quello di recuperare il confronto civile tra maggioranza e opposizione che non c’è mai stato. Non c’è stato perché da entrambi le postazioni si è ragionato prediligendo lo scontro al confronto. L’opposizione punta il dito contro Voce, che non avrebbe perso occasione per dileggiare e per accusare. Rispetto al passato c’è una novità, che è rappresentata dalle dichiarazioni fatte dal sindaco al momento dell’annuncio delle dimissioni, rilevando che sarebbero state presentate per “senso di responsabilità e per garantire la credibilità delle istituzioni”.
Questo sarebbe il presupposto che consente di sotterrare l’ascia di guerra per dare vita ad un nuovo percorso. Non a caso anche la restante parte dell’amministrazione rimasta in carica ha espresso “condanna per quello che è accaduto e dato la solidarietà al consigliere comunale Ernesto Ioppoli”. Cretella ha informato i consiglieri presenti nell’emiciclo di avere incontrato “Ioppoli e di avere condiviso con lui un metodo che vorremmo porre alla vostra attenzione”. Ha, quindi, fatto appello a tutti i consiglieri di adoperarsi per cambiare i comportamenti che, sino ad ora, hanno minato i rapporti. Ha chiesto un cambio di metodo e “prova di serietà politica mettendoci alle spalle qualche eccesso del passato”.
In sostanza il vicesindaco ha proposto “nel confronto dialettico ad avere rispetto delle parti rinunciando all’interesse soggettivo per favorire quello pubblico”. Un appello alla responsabilità, quindi. Dopo un breve intervento del presidente del Consiglio, Mario Megna, è stato acceso il microfono di Ioppoli, il consigliere che ha subito l’aggressione fisica da parte di Voce. Ioppoli ha ringraziato “tutti coloro che hanno avuto cortesia e delicatezza; vicinanza e comprensione”. Ha salutato Cretella e, poi, ha inteso fare un saluto “anche al sindaco dimissionario, perché da consigliere ho apprezzato le scuse, lo stile e la sobrietà e ne farò tesoro stante le decisioni personali”. Ha fatto intendere insomma che non rinuncerà alla tutela legale ma potrebbe essere disponibile a sostenere l’attività amministrativa della maggioranza. Ha chiuso, infatti, il suo intervento confermando “la disponibilità a continuare l’impegno di consigliere comunale”.
Si è aperto il dibattito e il consigliere Fabrizio Meo ha annunciato di avere preparato una denuncia per la mancanza di agibilità democratica del consiglio comunale da presentare presto in Prefettura. La maggioranza ha poi bocciato la proposta del capogruppo di Forza Italia, Antonio Manica, di rinviare questo consiglio comunale considerato che mancava il sindaco. Manica ha anche liquidato l’aggressione a Ioppoli definendola “atto volgare e rozzo”, ma ha anche denunciato la mancanza di condanna unanime dell’accaduto. Secondo Manica sono mancate le solidarietà del prefetto, di Sergio Ferrari, “che ha convocato una riunione alla provincia su argomento di pertinenza del Comune”, dei consiglieri di maggioranza”; “prendo atto, invece, che la giunta ha esternato la solidarietà”.
“Il vicensindaco Cretella – ha detto Manica - ha fatto un bel discorso, come se ci fosse un futuro per questo consiglio”. Secondo Manica, il futuro non dovrebbe esserci tenendo conto dei termini usati da Voce per annunciare le sue dimissioni a meno che non siano state “dimissioni farlocche” e il sindaco “non stia meditando per un rientro, perché allora ci troveremmo difronte ad un dramma o meglio di una sceneggiata”.
L’accordo tra maggioranza e opposizione non c’è stato perché ognuno aveva in mente un diverso risvolto: la maggioranza pensa e lavora per il ritiro delle dimissioni e l’opposizione allo scioglimento. Quando Manica ha proposto di votare per non tenere il consiglio comunale di oggi, in attesa delle decisioni di Voce la maggioranza si è compattata contro l’ipotesi e i punti all’ordine del giorno sono stati evasi.

