L'arte bianca
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La storia si riscrive e vengono meno le certezze sulla fondazione di Crotone, che erano durate per oltre 2.000 anni. Non è stato il greco Miskellos a fondare la città che, stando alle cronache giornalistiche degli ultimi anni, non risale nemmeno al 709/710 avanti Cristo. Secondo le cronache nostrane la fondazione risalirebbe al 7 ottobre del 2020 quando è stato eletto sindaco Vincenzo Voce.

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Il grande condottiero, che prima della sua elezione a capo della città ha combattuto le epiche battaglie contro l’Eni unendo le truppe cammellate in piazza Marinai d’Italia, era affiancato dal mitico avvocato Sandro Cretella e dal dottore commercialista Antonio Scandale. I tre armati di lingua tagliente hanno intrapreso un’epica battaglia elettorale contro i partiti capeggiati da reucci locali e uno stuolo di cavalieri serventi distesi sotto i tavoli con la bocca aperta pronti a cogliere ogni briciola che poteva cadere dalla tavola imbandita.

“Morte all’Eni e bonifica integrale” dei luoghi dove i ras locali e gli alleati (Eni) avevano costruito i loro porcilai. In quei terreni c’era di tutto e di più, visto che l’Eni che aveva le chiavi dei porcilai e forniva le carni degli animali allevati a tutto il globo terracqueo non voleva spendere soldi per bonificare. Il nemico c’era, le truppe si erano formate intorno ai tre generali (Voce, Cretella e Scandale) e quindi si è deciso di fondare una città e chiamarla Crotone. Il nome fu scelto tenendo conto dell’intelligenza dei cittadini, che si ingoiavano tutto quello che veniva loro raccontato.

Fu scelto perché in questa terra era vissuto un tale denominato “Totonno Fesseria” molto amato per la sua simpatia e per la bontà d’animo che, quando pregava in chiesa, chiedeva alla Madonna di liberargli il cervello pieno di “Crotico”, nota materia prima locale usata per fare il vasellame di coccio. Crotone faceva rima con crotico e, quindi, i tre mitici generali decisero di dare alla città, che stavano fondando, questo nome. In pochi anni hanno costruito tutto loro scuole, strade, piscine, centri sportivi, i portici, il castello, Capocolonna, il duomo, Tufolo e tutte le periferie.

Particolare attenzione hanno riservato alla lotta contro l’abusivismo, contro la fuga dei cervelli, alla costruzione di una sanità migliore, alla rete idrica per garantire un servizio efficiente visto che mancava l’acqua nelle case proprio il giorno delle feste più importanti. Hanno sottoscritto anche un accodo con l’Eni che ha messo mano al borsellino, nonostante la tirchieria di cui era portatrice sana. L’Eni da nemica è divenuta alleata per migliorare le condizioni dei cittadini.

Ha deciso di scavare i terreni occupati dai porcilai per smaltirli in una discarica locale. Dopo tante discussioni con Eni c’era anche qualche visione in comune su come intervenire. La città, quindi, non è stata fondata come dicono gli storici dai greci provenienti dal Peloponneso, ma da condottieri nostrani. Adesso chi glielo dirà agli storici che tutto quello che hanno scritto nei libri sono fesserie? Dal canto nostro possiamo invitare gli studiosi a leggersi le cronache dei giornali locali e i post che vengono pubblicati sui social, magari apprendendo come stanno le cose se ne faranno una ragione.


 

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