Gdf, sequestrata discarica abusiva con amianto in località San Giorgio
Si tratta di un terreno privato di 18mila metri quadrati dove insiste un casolare abbandonato utilizzato come rifugio da un senzatetto. Arpacal analizza i materiali

CROTONE Una vasta discarica di rifiuti speciali pericolosi, soprattutto amianto, è stata scoperta e sequestrata dai militari della Guardia di finanza alla periferia sud di Crotone. Si tratta, in particolare, di un terreno privato esteso 18mila metri quadrati sul quale, peraltro, insiste un casolare abbandonato utilizzato come rifugio da un senzatetto.
I finanzieri del comando provinciale di Crotone insieme a quelli del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia, dopo aver individuato l'area, ubicata in località San Giorgio, si sino avvalsi di un drone che ha consentito di verificare come il terreno fosse tuttora utilizzato come discarica da ignoti, quindi, attraverso le banche dati un uso al corpo, hanno accertato l'assenza di autorizzazioni ad esercitare attività di gestione e trattamento di rifiuti.

Giunti sul posto i finanzieri hanno rilevato la presenza di numerosi pannelli di amianto abbandonati lungo tutta l'area, alcuni dei quali addirittura frantumati e completamente avvolti dalla fitta vegetazione sviluppatasi nel corso del tempo. Seguendo le tracce degli sversamenti, le fiamme gialle sono giunte ad una seconda area, dove si sono imbattuti in un casolare diroccato, a sua volta utilizzato quale luogo di stoccaggio e abbandono di rifiuti.
L'ispezione all'interno del casolare ha permesso di rilevare come diverse onduline di amianto fossero state utilizzate molto probabilmente da un soggetto senza fissa dimora, sfruttando la loro capacità isolante per creare un giaciglio di fortuna
Considerato che lo smaltimento di materiali pericolosi come l'amianto costituisce reato penale, i finanzieri hanno informato la procura della Repubblica di Crotone che ha disposto il sequestro della discarica abusiva, del casolare abbandonato e dei cumuli di rifiuti speciali pericolosi individuati. È in corso l'analisi del materiale sequestrato da parte di personale dell'Arpacal di Cosenza, specializzato nell'analisi e trattamento dell'amianto, al fine di determinare il livello di danno ambientale.