Giornali cartacei "cancellati" nel Crotonese: 2,5 copie ogni mille abitanti
È l'allarme che proviene dai dati di "Ads" (Accertamenti diffusione stampa) soprattutto per il Mezzogiorno. A Bolzano si legge 28 volte di più che in riva allo Ionio

CROTONE Da una decina d'anni è notte fonda per la stampa cartacea, il report dell'Ads, la società di Accertamenti diffusione stampa, stila dei dati preoccupanti, soprattutto nel Mezzogiorno. È nell'edizione di sabato scorso (30 maggio) del Fatto Quotidiano che si evidenzia la disparità nella lettura della stampa cartacea nello stivale.
A Nord-est, i quotidiani cartacei restano piuttosto diffusi, cadono a picco invece, le vendite nel Sud e nelle isole. Nel Meridione tra le prime dieci città italiane è fatta eccezione solo per Cagliari, al nono posto in classifica, con la colonna portante "L'Unione Sarda".
Capolista Bolzano, il capoluogo altoatesino è forte anche per i suoi giornali in lingua tedesca; durante il 2024 a Bolzano sono state diffuse ogni giorno 72 copie cartacee ogni 1.000 abitanti. A Crotone, fanalino di coda, solo 2,5 copie ogni 1.000 abitanti.
Nicola Borzi (Il Fatto Quotidiano), scrive «in sostanza per ogni copia cartacea diffusa a Crotone a Bolzano ce n'erano 28. Tra le prime 10 province per diffusione cartacea ogni mille residenti il 2024 ha registrato solo capoluoghi del Nord Est (Parma, Piacenza, Udine, Belluno, Gorizia, Trieste, Trento e Mantova)».
«Tutte del sud invece ultime 10 province per diffusione cartacea, quasi tutte in Sicilia (Trapani, Ragusa, Caltanissetta e Agrigento) e in Calabria (Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia e Crotone) tranne Caserta e Barletta. Tra le maggiori città, Roma, Torino, Napoli, Bari e Palermo sono sotto la media nazionale della diffusione cartacea, Milano (49esima) è appena sopra. Ma nei grandi centri la diffusione digitale, non computata nell'analisi, ormai dilaga. Ma le copie digitali, vendute spesso con fortissimi sconti, portano margini molto inferiori a quelle cartacee nei conti degli editori».
Come messo in evidenza dal quotidiano diretto da Marco Travaglio, i giornali si vendono sempre meno, e questo ormai non sorprende più nessuno. Le persone si informano principalmente sui social, spesso in modo superficiale, mentre la carta stampata resta indietro. Ma il problema non è soltanto tecnologico. C'è una disaffezione generale verso la lettura e verso l'informazione di qualità. Se in alcune zone d'Italia, come a Crotone, si vendono pochissime copie, forse è il caso di chiederci quale ruolo abbiano avuto in tutto questo le istituzioni, la scuola e i media stessi.
Un giornale non è solo carta, è una voce. Quando smettiamo di comprarlo, quella voce si spegne. Restiamo disinformati, circondati da notizie veloci e senza profondità. Leggere un quotidiano è un gesto semplice, ma umano: ci tiene legati agli altri, al nostro territorio, alla realtà. Forse dovremmo ricominciare da lì.
Marco Petrone