CROTONE «Il sindaco Voce chieda a Eni conto dei gravi ritardi sulla bonifica annunciando la volontà del Comune di Crotone di costituirsi in sede giudiziaria per omessa bonifica». È quanto chiede il comitato "Fuori i veleni. Crotone vuole vivere" in una nota stampa nel giorno in cui è stata convocata la Conferenza dei servizi presso il ministero dell'Ambiente per discutere le modifiche al Paur richieste da Eniper smaltire in loco i rifiuti pericolosi derivanti dalla bonifica dell''ex sito industriale dismesso.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Le ultime dichiarazioni del sindaco Voce - prosegue la nota -, contenute nel comunicato numero 138 del Comune di Crotone, circa la netta opposizione che esprimerà alla richiesta di Eni Rewind di rimuovere il vincolo per lasciare i veleni a Crotone richiedono coerenza. Considerate le contrastanti posizioni assunte da Voce su questa delicata questione dopo la sua elezione a sindaco, ci permettiamo di esprimere l'auspicio che l'annunciata opposizione sarà esercitata con coerenza, senza se e senza ma, evitando posizioni schizofreniche che non si addicono a chi ha la responsabilità di guida della città».
«Proprio per questo - sostiene il comitato - riteniamo che bisogna, in occasione della Conferenza dei servizi di oggi 3 maggio 2024, chiedere ad Eni conto dei gravi ritardi sulla bonifica, annunciando la volontà del Comune di Crotone di costituirsi in sede giudiziaria per omessa bonifica. Su questa proposta è opportuno chiamare ad assumere iniziativa comune anche la Provincia di Crotone, che in tal senso avrebbe dovuto svolgere un ruolo di vigilanza, e la Regione nel rispetto del deliberato del Consiglio regionale del 22 giugno 2023 (mozione numero 58) che impegna il presidente Occhiuto a "contrastare anche in sede giudiziaria il tentativo dell'Eni di stravolgere il deliberato della Conferenza dei servizi" del 24 ottobre 2019».
«È altresì necessario - auspica il comitato - rivalutare i costi della bonifica valutati da Ispra nel 2012 un miliardo 731 milioni di euro. Infine, come sempre con spirito costruttivo, consigliamo al sindaco Voce di risparmiarsi strumentali appelli ai fratelli Vrenna in qualità di titolari della Sovreco. In primo luogo perché, come lui stesso ricorda, nella discarica Sovreco quei rifiuti non possono essere conferiti. In secondo luogo perché il potere di autorizzare il conferimento in discarica di qualsiasi tipologia di rifiuto è delle Istituzioni, Regione in primis».
«A tal proposito, anche se avrebbe dovuto farlo prima - aggiunge il comitato -, il sindaco Voce farebbe bene ad esaminare con la dovuta attenzione il nuovo Piano dei rifiuti, approvato il 12 marzo scorso dal Consiglio su proposta della Giunta regionale. Si potrà cosi rendere conto che il capitolo 32 del nuovo Piano dei rifiuti spalanca la strada alla realizzazione di discariche di ogni tipo. È più che legittimo il dubbio che dette modifiche siano funzionali all'obiettivo di lasciare i veleni a Crotone, magari autorizzando discariche di scopo per il conferimento di quelle tipologie di rifiuti che finora non è stato possibile conferire neanche nella discarica gestita da Sovreco».
«Il sindaco deve rendersi conto - sottolinea il comitato - che non c'è spazio per posizioni ambigue e non è più consentito il gioco delle tre carte sulla pelle dei cittadini e della città di Crotone. Molti di noi aderenti al Comitato "Fuori i veleni. Crotone deve vivere" sono stati convinti sostenitori ed elettori del sindaco Voce. Lo hanno fatto per affermare una linea chiara a difesa della città ed a tutela della salute dei cittadini. Purtroppo ci siamo sentiti traditi dalle giravolte del sindaco dopo eletto».
«Per questo di fronte al tentativo di Eni - conclude il comitato -, non contrastato dalle istituzioni preposte, abbiamo dato vita e aderito al Comitato aperto e trasversale a difesa della città. Crotone non può e non deve subire un inganno che sarebbe la condanna a morte del suo futuro».