L'arte bianca
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CROTONE «Come si cambia per non morire» recita il testo di un successo musicale di Fiorella Mannoia. Ed è stato anche così che, dal braccio di ferro intrapreso con l'ex commissario Antonio Brambilla, all'accoglienza e al feeling scoppiato con la sostituta Monica Calamai, sia stata questione di un attimo. 

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La Cisl Magna Grecia e la Cisl Funzione Pubblica Magna Grecia, esprimono in una nota stampa «un giudizio complessivamente positivo sul nuovo Atto aziendale recentemente presentato dalla Commissaria dell'Asp di Crotone, Monica Calamai».

Di tempo ne è trascorso poco, appena sei mesi, per cambiare idea sul documento programmatico dell'azienda sanitaria da parte della Cisl, quando i vertici del sindacato chiesero un intervento a Occhiuto sull'atto aziendale licenziato da Brambilla, asserendo che non servivano «scienziati venuti da fuori». Nel febbraio scorso, infatti, la Cisl accusava l'ex commissario Asp che la stesura dell'atto aziendale era avvenuta «senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, i sindaci del territorio e le associazioni di categoria».

Atteggiamento, questo, perseguito nel frangente anche da Calamai. Ma ora questo ragionamento non vale più, tutto viene ribaltato. Eppure l'atto prodotto da Calamai ha invece incassato la bocciatura di tutte le altre sigle sindacali. Cambiamento di fronte, del resto, operato anche dalla Conferenza dei sindaci che qualche settimana fa ha licenziato positivamente il documento. 

«Il documento, per quanto migliorabile in alcuni dettagli - scrivono i vertici cislini -, rappresenta, a parere del segretario generale della Cisl Magna Grecia, Daniele Gualtieri, del segretario generale della Cisl Fp Magna Grecia, Antonino d'Aloi e del responsabile del dipartimento Pubblico impiego della Cisl Magna Grecia, Luigi Tallarico, una struttura solida e orientata al potenziamento dei servizi esistenti, con scelte che vanno nella direzione di un rafforzamento concreto dell'offerta sanitaria sul territorio, oltre che un segnale importante di discontinuità e visione strategica capace di cogliere le reali esigenze della popolazione, restituendo dignità e funzionalità a un sistema sanitario locale che per troppo tempo ha sofferto di gravi carenze organizzative. È un progetto di sistema, quindi, che tiene conto delle reali esigenze dell'utenza e valorizza le professionalità presenti, pur nel rispetto delle linee guida regionali (Dca n. 54/2023), riuscendo a offrire una visione più ambiziosa e coerente con il contesto locale».

«Apprezziamo, inoltre, e riteniamo congruo - sottolinea la Cisl -, il numero di strutture complesse e semplici, individuato in coerenza con il dettato dei decreti ministeriali 70/2015 e 77/2022 e con i ruoli attribuiti alle singole strutture all'interno delle reti ospedaliere, territoriali e di specialità. Bene la riorganizzazione dei dipartimenti ospedalieri, nelle tre tipologie strutturali, funzionali e interaziendali, con l'istituzione del dipartimento Oncologico. Bene anche la previsione di un dipartimento funzionale del Governo-clinico e dei percorsi integrati, al fine di "superare la tradizionale suddivisione per ambiti specialistici, discipline e competenze specifiche", tramite l'adozione di un modello organizzativo che sviluppi una "visione per processi"».

«Siamo, inoltre, sicuramente favorevoli - commenta la Cisl - alla riorganizzazione delle attività delle professioni ex Legge n. 42/1999 e del Servizio sociale professionale, tramite l'introduzione della Uoc delle Professioni sanitarie, al potenziamento del dipartimento di Prevenzione ed al rafforzamento del territorio e relativi servizi (case della comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali, assistenza domiciliare etc. etc.)».

«Come Cisl Magna Grecia e Cisl Funzione pubblica Magna Grecia - continuano Gualtieri, D'Aloi e Tallarico -, con onestà intellettuale, abbiamo eseguito un'attenta disamina della bozza del documento di riorganizzazione aziendale. Un'analisi, la nostra, volutamente asettica e oggettiva, al fine di evitare ogni forma di strumentalizzazione da parte di chicchessia, che ci ha consentito di esprimere un convinto giudizio positivo sull'impianto complessivo del documento, che, se attuato, potrebbe effettivamente rilanciare la sanità del crotonese», sostengono i vertici Cisl.

«Proprio in considerazione della bontà del progetto organizzativo di cui trattasi - rende noto il comunicato -, e riconoscendo la qualità e il valore del lavoro svolto dalla commissaria, abbiamo ritenuto di dovere sottoporre alla sua attenzione due osservazioni le quali, se accolte, non potranno che agevolare ulteriormente il perseguimento dei valori/obiettivi che hanno ispirato il Programma operativo Regione Calabria 2022/2025».

«In questo momento cruciale - scrive la Cisl -, rivolgiamo un appello al senso di responsabilità di tutti gli attori istituzionali, politici e sociali: è il tempo della condivisione, non delle strumentalizzazioni».

«L'interesse collettivo - auspica la Cisl - deve prevalere su ogni logica divisiva perché, a nostro modesto avviso, con questo nuovo atto potrà iniziare quel processo di rafforzamento dell'offerta sanitaria, da anni rivendicata, e che dovrà portare a quel riconoscimento da tutti auspicato di avere un "Ospedale Spoke con caratteristiche speciali", a ragione della circostanza che l'Azienda sanitaria provinciale di Crotone è l'unica, in ambito regionale, a essere dotata di un solo ospedale che opera in un territorio obiettivamente svantaggiato per le caratteristiche orografiche, per la precaria viabilità ed una utenza che, comunque, si estende ben oltre i confini provinciali».

«Il rafforzamento del territorio, per come sopra brevemente raffigurato - sollecita la Cisl -, se realizzato, mira a potenziare i servizi sanitari locali, domiciliari e di prossimità per garantire una presa in carico continua e integrata del paziente, favorendo così una giusta integrazione tra ospedale e territorio, riducendo i ricoveri impropri e migliorando la qualità dell'assistenza».

«La sanità crotonese - concludono Gualtieri, D'Aloi e Tallarico - ha bisogno di stabilità, investimenti e visione. L'Atto aziendale può e deve essere l'occasione per ricostruire fiducia tra cittadini, operatori e istituzioni. Come Cisl, continueremo a monitorare con attenzione l'iter di approvazione e applicazione del documento, pronti a offrire il nostro contributo costruttivo affinché questa riforma non resti solo sulla carta, ma diventi una reale opportunità di cambiamento».


 

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