Scoppia la protesta dei lavoratori Abramo a Crotone dopo l'abbandono di Tim

Hanno smesso di lavorare spontaneamente i dipendenti del sito crotonese di Abramo customer care dopo la notizia circolata ieri della decisione da parte di Tim di cessare il contratto con l'azienda calabrese con la conseguente collocazione in cassa integrazione a zero ore per 493 lavoratori dal prossimo primo gennaio. Intendono così sensibilizzare il mondo istituzionale e la politica su quanto sta accadendo attorno all'azienda in amministrazione controllata dal gennaio 2022.

Sia i dipendenti del settore business, che quelli del consumer, questa mattina, hanno deciso di incrociare le braccia poco dopo aver preso servizio all'interno della sede crotonese della Abramo assieme ai responsabili dei reparto, manifestando le loro preoccupazioni con un sit-in improvvisato nel piazzale dell'azienda.
Proprio ieri, le sigle di categoria, hanno ricevuto comunicazione dai rappresentanti aziendali che, a seguito della disdetta del contratto commerciale di Tim per le attività consumer (119, 187, digital care, 187 tecnico), sarà complicato, se non addirittura inutile, proseguire con il mantenimento delle sedi di Crotone, Montalto Uffugo, Catanzaro, Palermo. I sindacati hanno per tanto proclamato ieri lo stato di agitazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori del call centre.
La Abramo Cc, con sede principale a Crotone, conta ad oggi 1.070 lavoratrici e lavoratori e, sostengono i sindacati «questa decisione del committente Tim impatterà su 493 dipendenti».
L'azienda, negli ultimi anni, ha attraversato una crisi senza precedenti che l’ha portata a perdere oltre l’80% del suo fatturato (da circa 120 milioni di euro del 2018 a meno di 30 milioni di euro di oggi) ed oltre 2/3 dei propri lavoratori, passando dagli oltre 3.000 ai circa 1.000 odierni.

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