L'arte bianca
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CROTONE La maggioranza che governa la Regione Calabria ha indicato il 12 e il 13 ottobre come date per le elezioni, ma addirittura ci potrebbe essere anche una soluzione anticipata. Le date del 12 e 13 ottobre prossimo sono state indicate ieri nel corso di una riunione di maggioranza.

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Toccherà, però, al consiglio regionale prendere la decisione definitiva. La seduta del Consiglio è stata convocata per domani e le indiscrezioni dicono che si potrebbe anche anticipare alla fine di settembre o al massimo ai primi di ottobre.

Ovviamente l’opposizione non condivide la scelta e protesta. Le ragioni della protesta sono semplici da comprendere e sono legate ai ritardi con cui il centrosinistra organizza la coalizione. Il tempo a disposizione potrebbe non essere sufficiente per la scelta del candidato a presidente e per la compilazione delle liste

Per sua costituzione il centrosinistra si muove con una lentezza impressionante, occupato come è in una gestione bizantina che lo impegna a spaccare, in ogni occasione, il capello in quattro. Il centrodestra non ha il problema di trovare la quadra per la scelta del candidato a presidente e per la compilazione delle liste che, in parte, sono già pronte se si dovesse decidere di ricandidare gli uscenti.

La mossa tattica della scelta di andare a votare prima della metà di ottobre mette in serie difficoltà il centrosinistra che, ora, è chiamato a fare uno sforzo immane per creare lacerazioni deleterie in questa fase. L’altra ragione che sta spingendo la coalizione di centrodestra ad andare subito al voto è l’indagine della Procura della Repubblica di Catanzaro che riguarda il presidente Occhiuto

Lo stesso Occhiuto, quando si è dimesso, ha detto di volere evitare la graticola dell’inchiesta pur ritenendosi del tutto innocente rispetto alle contestazioni contenute nell’avviso di garanzia che gli è stato notificato. Sempre Occhiuto si era detto convinto dell’archiviazione del procedimento una volta che i magistrati indaganti della Procura di Catanzaro avrebbero ascoltato la sua versione dei fatti.

L’interrogatorio, durato quattro ore, si è tenuto lo scorso 23 luglio e a distanza di 15 giorni la richiesta di archiviazione non c’è stata. Anzi sono state pubblicate dalla stampa particolari sull’indagine che allargano il fronte delle attività messa in campo dalla Guardia di finanza che sta valutando le intercettazioni e i documenti acquisiti grazie al coordinamento della Procura.

Le notizie sono state riprese anche dalla stampa nazionale che hanno acceso i riflettori sull’inchiesta che riguarda il presidente dimissionario della Calabria. E’ questa la graticola che temeva Occhiuto. Un fatto è arrivarci con un avviso di garanzia, un altro fatto sarebbe arrivarci da rinviato a giudizio. In caso di rinvio a giudizio la campagna elettorale per la rielezione di Occhiuto sarebbe tutta in salita.

Una volta eletto l’eventuale procedimento durerà anni e non sarà sottoposto al giudizio degli elettori. L’opposizione protesta, ma non ha i numeri per impedire le scelte, così abbaia alla luna a meno che non mette da parte i tatticismi e le logiche di bottega e pensa ad organizzarsi per vincere.

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