L'arte bianca
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CROTONE Nonostante la pubblicità ingannevole basta andare al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone per capire che le cose sono ben diverse da quello che dice la politica e l’amministratore di turno dell’Azienda sanitaria provinciale.

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Una cosa, è quello che dice chi ha interesse a evitare polemiche e rogne, un’altra cosa, è la realtà che scopre l’utenza che ha bisogno di cure immediate, soprattutto a Ferragosto. Scoperte che vengono fatte anche da chi si trova ad affrontare situazioni gravi di salute.

In questi giorni diverse postazioni di Guardia medica sono rimaste chiuse per mancanza del medico e il pronto soccorso, dell’unico ospedale pubblico esistente, è stato preso d’assalto. A complicare la situazione, già di per sé molto complessa, ci si è messa anche una gastroenterite di origine virale che ha guastato, a chi l’ha contratta, una delle feste più attesa dell’anno.

Poveri pazienti che, non trovando soluzioni alternative, sono stati costretti a recarsi al pronto soccorso e poveri medici e personale sanitario che, nei giorni più caldi per presenza di malati, erano di turno. Nemmeno un attimo di tregua per bere un bicchiere di acqua fresca o per asciugare il sudore dalla fronte.

A Crotone è così e ogni anno la situazione peggiora, così come peggiora la situazione nei reparti del nostro ospedale dove mancano i medici e, quelli che ci sono, fanno miracoli per dare risposte all’utenza. A leggere, invece, le note stampa che vengono diffuse periodicamente dalla direzione strategica di turno, considerato che a Crotone c’è anche il problema del ricambio continuo dei massimi dirigenti, le offerte sanitarie migliorano in qualità e quantità.

Pubblicità ingannevole, se si tiene conto della situazione concreta in cui versa l’ospedale, anche dal punto di vista strutturale. Mancano i medici e l’ospedale è vecchio e decrepito e succede che anche la messa in moto di un ascensore fermo da mesi viene spacciato come un grande risultato. Viene da ridere, ma ci sarebbe solo da piangere. 

Il risultato sarebbe stato se, subito dopo il fermo, l’ascensore sarebbe stato rimesso a posto come succede nelle realtà dove la sanità viene garantita, almeno nelle sue attività di routine. Si può dire la stessa cosa per Crotone? Questa domanda dovrebbero porla a chi abita ad ore di distanza dall’ospedale e il giorno di Ferragosto ha trovato la postazione di guardia medica del suo paese chiusa per mancanza dell’attore principale (il medico). 

Soprattutto la politica strombetta risultati eccezionali per la sanità della provincia di Crotone. Qualcuno deve ricordare al presidente dimissionario, Roberto Occhiuto, che è anche commissario della Sanità e commissario per la costruzione dei nuovi ospedali, il fatto che Crotone è stata esclusa dall’elenco stilato per la costruzione dei nuovi ospedali pubblici.

Alla Cala10bria per la costruzione dei nuovi ospedali sono stati assegnati un miliardo di euro. Vista la situazione di degrado, sarebbe stato giusto destinare una parte di questi fondi per costruire un nuovo ospedale a Crotone. Invece di nuovo c’è solo il commissario straordinario dell’Asp, la toscana Monica Calamai, che ha sostituito, lo scorso 17 febbraio, il lombardo Antonio Brambilla.

A Crotone insomma non si nomina nemmeno un commissario calabrese che, almeno, potrebbe creare l’illusione che, essendo interessato a migliorare la situazione per un fatto egoistico in quanto potrebbe avere bisogno di curarsi dalle nostre parti, magari qualcosina potrebbe pensare di farla. Nemmeno questo viene concesso.

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